DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
Gianluca Veneziani per "Libero Quotidiano"
La prima notizia è che noi uomini che ci sentiamo maschi, così come le donne che si sentono femmine, non dobbiamo più definirci etero ma cisgender perché ci identifichiamo nel genere che corrisponde al nostro sesso biologico.
La seconda e più importante notizia è che, se tu attore etero, pardon cisgender, osi interpretare la parte di un transgender, rischi di essere linciato dalla comunità Lgbt, salvo rinunciare infine al ruolo, cospargendoti il capo di cenere (e pure di genere) per il vile affronto.
Lo sa bene l' attrice Scarlett Johansson, che aveva osato accettare la parte di un gangster transgender, il boss nato femmina e diventato maschio Dante «Tex» Gill, soggetto del film hollywoodiano Rub & Tug.
Ma la Johansson non aveva fatto i conti con le contestazioni di altre attrici trans, le notissime (si fa per dire) Trace Lysett e Jamie Clayton, che si chiedevano come diavolo fosse possibile che per un ruolo trans venisse chiamata una cisgender, anziché un trans.
Coperta di insulti. Che è un po' come chiedersi perché, per interpretare Il gladiatore, non sia stato chiamato un vero generale dell' antica Roma anziché un attore neozelandese contemporaneo...
Ma tant' è. La Johansson, coperta di insulti, e forse tentata di cambiare genere o addirittura sesso biologico pur di interpretare quella parte, alla fine ha dovuto cedere.
All' inizio aveva provato sommessamente a ricordare che, già in passato, alcuni attori etero (ci ostiniamo a chiamarli così) avevano indossato i panni sul set di personaggi trans, senza che nessuno si fosse scandalizzato: vedi Jeffrey Tambor nella serie tv Transparent, Jared Leto in Dallas Buyers Club e Felicity Huffman in Transamerica. Ma niente, l' attrice non si era resa conto di quanto potesse essere forte la discriminazione del mondo Lgbt verso chi Lgbt non è...
E così ha dovuto scrivere una lettera imbarazzante alla rivista Out - non proprio una Lettera Scarlatta, diciamo una Lettera Scarlett - per chiedere scusa di «non essere stata sensibile» (sì, proprio come l' arbitro di Real Madrid-Juve, accusa) e di non aver capito che in ballo c' era addirittura l' eguaglianza di tutti gli artisti, a prescindere dal sesso.
Leggendo il testo scritto dalla Johansson, si è tentati di paragonarlo, per piaggeria, all' immortale lettera di scuse scritta da Roberto Benigni e Massimo Troisi a Girolamo Savonarola nella mitica scena del film Non ci resta che piangere, quella in cui «noi due peccatori ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi senza chiederti neppure di stare fermo».
Lettera di scuse. Alla pari, Scarlett si batte il petto davanti al tribunale dell' inquisizione Lgbt e scrive: «Alla luce delle questioni etiche che sono state sollevate in merito alla mia scelta di interpretare Dante Tex Gill, ho deciso di ritirare la mia partecipazione al progetto. Ho imparato molto dalle persone transgender e ho una grande ammirazione per la comunità trans.
Anche se mi sarebbe piaciuto mettere in scena la storia di Dante, ho capito perché secondo molte persone dovrebbe essere rappresentato da un uomo transgender e sono grata del fatto che questo dibattito abbia scatenato una conversazione sulla diversità».
scarlett johansson e woody allen 4
Manca solo il «vostra devotissima e sottomessa Scarlett, con la promessa di non rifarlo mai più». Ah, quanto ci piacerebbe che, a decidere la scelta di questo o quell' attore per un ruolo, fosse solo un criterio di qualità e non di genere.
Che tu sia etero, gay, cisgender, trans o asessuato, chissenefrega. Se sei valido come attore o attrice, ti meriti la parte. Altrimenti è meglio che cambi. Non sesso, ma mestiere.
scarlett johansson 5scarlett johansson nei panni di ivanka trump la complicescarlett johansson washington dcghost in the shell scarlett johansson con il flip phonescarlett johanssondante tex gill 3dante tex gill 2HUAWEI SCARLETT JOHANSSONscarlett johansson come esther williamsscarlett johansson e woody allen 3
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