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R.I. per “il Messaggero”
Eligio Fiori ha deciso di cercare anche da solo quel figlio di cui non ha più notizie da oltre dieci giorni. Ha cominciato ad affiggere volantini con la fotografia di Alessandro e un numero di telefono da chiamare sui muri di Istanbul e, accanto a quella della Polizia turca, ha cominciato un'indagine privata per capire dove si trovi il manager di 33 anni, scomparso il 14 marzo dopo essere uscito dall'hotel in cui alloggiava.
Si è improvvisato investigatore e, tra la prime cose, una volta giunto nell'albergo, ha ricaricato la batteria del cellulare che ha trovato in camera e ha cominciato a chiamare tutti i numeri composti da Alessandro: «Solo amici e colleghi - spiega -, è per questo che non credo che fosse venuto a Istanbul a incontrare qualcuno».
LE IPOTESI
Non è convinto, quindi dell'ipotesi di uno spettatore di Chi l'ha visto? che ha telefonato in trasmissione, raccontando di aver viaggiato in aereo con Alessandro il quale gli aveva riferito di avere un appuntamento nella città turca. Parallelamente alle ricerche della polizia, Eligio Fiori continua la sua, personale indagine «tecnica», come la chiamerebbero gli investigatori: «Ieri, con la polizia, abbiamo ripercorso il tragitto in base alle telecamere.
L'ultima lo riprendeva mentre stava andando nella zona del Consolato italiano, ma lì non è mai arrivato» «Giovedì scorso stavamo ancora verificando con degli amici se sapevano qualcosa, se Alessandro aveva detto loro qualcosa - prosegue Eligio Fiori -. Nel primo pomeriggio abbiamo avuto l'idea di chiedere alle banche se c'erano movimenti con la sua carta di credito o bancomat, perché mia moglie ha la doppia firma su un suo conto, così in caso in necessità... E abbiamo scoperto che ha usato la solita carta di credito per pagare il biglietto aereo per la Turchia (con Turkish airlines, ndr) e per l'acquisto di libri. Così abbiamo capito che era qui. Questo risale al pomeriggio di giovedì 5 marzo».
GLI AGENTI
«La polizia dice sempre che se ci fossero state brutte notizie, l'avremmo già saputo. Hanno controllato ospedali, obitori e non si sa nulla - racconta ancora -. Magari si è trovato in una situazione così disperata da non riuscire a trovare il consolato italiano. Sono passati dieci giorni, perciò stiamo guardando al suo passato.
Dopodiché ciò che abbiamo fatto è stato cercare di alzare l'attenzione verso chiunque possa averlo visto». «Se non gli è successo nulla il primo giorno - conclude Eligio Fiori - è molto probabile che stia cercando di sopravvivere come un senzatetto. Perciò stiamo mettendo volantini in giro, proviamo a parlarne in tv ma per quanto ne sappiamo, non è arrivata nessuna segnalazione».
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