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DOVE SONO FINITI I SOLDI DELLA LEGA? - L'ASSO NELLA MANICA DEI PM GENOVESI PER SCOPRIRE SE DAVVERO DIETRO AL MAXI TRASFERIMENTO DI DIECI MILIONI DI EURO IN UN FONDO FIDUCIARIO LUSSEMBURGHESE CI SIA LA LEGA DI MATTEO SALVINI SONO GLI 007 DI BANKITALIA - CI SONO VENTI SOCIETA' NEL MIRINO

Tommaso Fregatti per “la Stampa”

 

SALVINI MANGIA UN HAMBURGER A VILLA TAVERNA

L'asso nella manica dei pm genovesi per scoprire se davvero dietro al maxi trasferimento di dieci milioni di euro in un fondo fiduciario lussemburghese ci sia la Lega di Matteo Salvini sono gli 007 di Bankitalia. Gli ispettori dell' Uif - letteralmente l' Unità di informazione finanziaria - detective altamente specializzati nel contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo internazionale da oggi, infatti, scendono in campo a fianco della Procura per indagare sul presunto trasferimento illecito all' estero di parte dei 49 milioni di euro della truffa Bossi- Belsito.

 

UMBERTO BOSSI E BELSITO

I super consulenti avranno un ruolo determinante nell' inchiesta condotta dai magistrati Francesco Pinto e Paola Calleri. Dovranno passare al setaccio l' archivio bancario sequestrato a metà giugno nella sede centrale della banca Sparkasse di Bolzano per trovare traccia di una eventuale presenza attribuibile al Carroccio. Analizzando movimento per movimento, controllando passaggi e transazioni varie.

 

Partendo da un paletto piuttosto preciso: «L' ultimo movimento di denaro riconducibile alla Lega - spiega una qualificata fonte investigativa - risale a due anni fa. Quando i conti del partito vennero poi chiusi». Da allora tecnicamente Lega e Sparkasse non avrebbero più dovuto effettuare operazioni bancarie insieme. Dall' analisi dei flussi si cercherà di capire se quello che sostiene la dirigenza della banca («Quei soldi sono frutto di nostri investimenti e non hanno nulla che vedere con il partito», è stato più volte ribadito) corrisponda alla realtà oppure no.

lega ladrona bossi belsito foto e baraldi

 

Non si tratta di un' indagine bancaria semplice. Lo sanno bene gli ispettori di Bankitalia che fanno parte dello stesso team che scoprì la maxi truffa orchestrata dall' ex presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi.

 

Per orientarsi in una vicenda finanziaria piuttosto complessa occorre evidenziare due punti fermi: il trasferimento di dieci milioni che la banca Sparkasse ha effettuato in un fondo fiduciario del Lussemburgo e la richiesta di rientro in Italia dall'estero di tre milioni di euro da parte dell' istituto di credito stesso. È stata quest'ultima operazione a far scattare l'alert dalle autorità bancarie lussemburghesi a quelle italiane. Con una segnalazione piuttosto circoscritta e precisa.

 

«Dietro a quelle movimentazioni potrebbe esserci il partito della Lega», è stato messo nero su bianco dagli ispettori del Lussemburgo. Un allarme che si è intrecciato con una precedente indagine per riciclaggio che la procura di Genova aveva aperto a gennaio sulla base dell' esposto presentato dall' ex revisore contabile Stefano Aldovisi. Quest' ultimo, che si era visto aggredire il suo patrimonio personale nell' ambito dell' affaire rimborsi elettorali, aveva evidenziato ai magistrati come La Lega di fatto avesse ben più dei tre milioni di euro trovati sui conti.

 

Giovanni Berneschi

Venti Società satelliti nel mirino. Ma non solo. Era stato lo stesso revisore ad evidenziare la presenza di società, onlus e associazioni «satelliti» riconducibili al Carroccio al centro di movimenti quantomeno da approfondire. E ora nel mirino dei pm genovesi che, oltre ad indagare per il riciclaggio stanno anche cercando di recuperare i fondi elettorali truffa per quasi 50 milioni di euro, sono finite una ventina di società della «galassia Lega».

 

Si dovrà capire in pratica se abbiano ottenuto soldi dal partito o per il partito e se siano o meno soggetti autonomi. Proprio sul fronte dei sequestri il 16 luglio è atteso il pronunciamento del tribunale del Riesame sul ricorso presentato dalla Lega Nord Toscana che si era opposta al blocco dei conti correnti sottolineando di essere un soggetto autonomo e non riconducibile alla Federazione. In caso di accoglimento di questa linea sarebbero aggredibili dalla Procura solo i conti correnti del partito nazionale e non quelli delle varie sezioni.