DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Marco Carta e Giuseppe Scarpa per “la Repubblica – ed. Roma”
Scambi di persona. Gesti plateali davanti a decine di persone. Torture sadiche e morti accidentali. Al centro della lunga serie di sequestri di persona che hanno caratterizzato gli ultimi anni della criminalità romana c’è sempre la droga.
A essere presi in ostaggio e poi seviziati sono spesso debitori. Gli aguzzini sono criminali di secondo piano che agiscono su commissione. Questo spiega i tanti errori commessi che hanno agevolato il lavoro degli inquirenti.
Nella lunga lista dei sequestri che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, c’è un rapimento avvenuto a Guidonia, in provincia di Roma, dove un 21enne è stato tenuto in ostaggio da una banda di criminali solo perché voleva uscire dal giro. Prima il furto della casa: «adesso è nostra» . Poi il rapimento: «Dacci 32mila euro o succede qualcosa alla tua ragazza».
Il giovane è stato legato a una sedia, picchiato e minacciato con una mazza chiodata. «Mi hanno puntato un fucile alle ginocchia». […] I fatti risalgono allo scorso gennaio. La vittima, Samuel L., sarebbe stato sequestrato per punizione: «Non volevo più spacciare per Mirko». […] Lo scorso dicembre, il sequestro di Danilo Valeri, giovane di San Basilio, figlio di un pregiudicato, aveva tenuto la città con il fiato sospeso.
Valeri era stato sequestrato da un commando di 7 persone mentre si trovava a cena al ristorante Moku a Ponte Milvio. I suoi sequestratori lo hanno trascinato via con la forza dal locale davanti a decine di persone. «fatte i ca.. tua che questo ce deve da’ i sordi». Valeri è rimasto in ostaggio per 12 ore e quando è stato rilasciato non ha collaborato con i pm. I suoi rapitori non sono ancora stati arrestati. Ma la stessa auto del sequestro è stata usata per trasportare un chilo di cocaina al Quarticciolo.
A novembre, il furto di 107 chili di cocaina ha innescato una sequenza di sequestri lampo, quattro, che sarebbero stati ordinati dal boss di Casalotti, Leandro Bennato, per rientrare in possesso della droga. Il primo a finire in ostaggio era stato il custode Gualtiero Giombini, il «vecchio», sequestrato in una baracca e «picchiato, privato degli abiti nonostante la temperatura rigida » .
Liberato il 16 novembre, era morto pochi giorni dopo. A raccontare le violenze subite dal “Vecchio” era stato Cristian Isopo, uno degli autori del furto di droga: «L’ho visto coi miei occhi era pieno di ustioni, procurategli usando una fiamma ossidrica per sciogliere guaine bituminose che poi gli appoggiavano sul ventre e sulle gambe».
Anche Isopo per 12 ore era stato legato a una sedia mentre gli conficcavano degli aghi sotto le unghie. Dopo aver restituito 77kg della cocaina rubata, era stato rilasciato. I narcos si erano poi accaniti con due rom che avevano partecipato al furto. […]
daniele carlomosti romina faloci
Daniele Carlomosti a La Rustica aveva allestito anche una camera delle torture. Nei confronti dell’uomo, a capo di un’organizzazione che gestiva spaccio ed estorsioni, ad aprile la procura ha chiesto la condanna a venti anni.
Tra le carte dell’inchiesta c’è anche il sequestro di un debitore, legato, spogliato e costretto a stendersi sui teli «e sottoposto a minacce di morte e violenze fisiche per 6 ore » . La richiesta di riscatto era stata fatta ai familiari: «Se entro le quattro non mi mandate 60mila euro lo faccio a pezzi, è chiaro?».
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