RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1 - ALLARME BRONCHIOLITE IL GOVERNO GELA IL SUD “NO AL VACCINO GRATIS” LE REGIONI IN RIVOLTA
Estratto dell’articolo di Davide Carlucci e Giusi Spica per “la Repubblica”
Niente farmaci gratuiti, nelle Regioni meridionali e nel Lazio, contro la bronchiolite, malattia che colpisce i neonati e può avere conseguenze gravissime. La circolare inviata mercoledì sera dal ministero della Salute ai dirigenti regionali della sanità manda nel panico i pediatri che si stavano attrezzando per la campagna vaccinale, che in Italia dovrebbe coinvolgere poco meno di 400mila bambini fino al primo anno di età.
La motivazione? «Le Regioni in piano di rientro dal disavanzo sanitario (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia) non possono garantire la somministrazione dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab, classificato in fascia C da Aifa, in quanto trattasi di prestazione “extra Lea”». Non rientrando cioè nelle prestazioni erogabili nei livelli essenziali di assistenza, il prezioso medicinale non può essere fornito dallo Stato alle Regioni che in passato hanno sforato.
GIORGIA MELONI ORAZIO SCHILLACI
Le altre (tutte quelle del Centro-nord, escluso il Lazio, oltre alla Basilicata e alla Sardegna) invece potranno averlo, ma con i loro bilanci.
Esplode il caso: perfino il governatore siciliano Renato Schifani, di centrodestra, si dice «basito». Il presidente della federazione dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli, ricorda che per Costituzione «tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge» e considera la nota un antipasto della devoluzione.
[…] il direttore del dipartimento del farmaco Americo Cicchetti, si affretta a precisare, con un’altra comunicazione, che «in considerazione dei possibili profili di iniquità territoriale nell’accesso alle terapie», il ministero sta già interloquendo con l’Agenzia italiana del farmaco per «garantire un equo e tempestivo accesso per i pazienti su tutto il territorio nazionale». Si cercherà, spiegherà poi Maria Rosaria Campitello, capo dipartimento della prevenzione del ministero, di far diventare il monoclonale di fascia A, alla portata di tutti. Ma la bronchiolite colpisce già in autunno e un provvedimento del genere richiede tempo: questo potrebbe rallentare la partenza della campagna vaccinale per un’infezione che ogni anno riempie le terapie intensive di bambini che, sia pure in casi rari, possono morire.
GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI
[…] Il farmaco sarà disponibile in Italia dal 27 ottobre e potrà consentire, in prospettiva, anche un risparmio: una fiala costa 230 euro mentre un giorno di ricovero in Terapia intensiva neonatale ha un costo di 1.500.
[…] Schifani chiama il ministro della Salute, Orazio Schillaci: «Mi ha assicurato una marcia indietro nel giro di 24 ore». E così succede. Ma per Alessio D’Amato, consigliere regionale del Lazio, «il ministero è in stato confusionale: se le comunicazioni del massimo organo nazionale in materia di salute pubblica vengono fatte con questa sciatteria, non ci si deve meravigliare se l’Italia ha oggi una bassa copertura vaccinale».
La Sicilia ha già acquistato le dosi necessarie: «Abbiamo ordinato 35mila fiale. Adesso ci viene negata la possibilità di utilizzarle», allarga le braccia Mario Palermo, dirigente del servizio prevenzione. E i pediatri siciliani insorgono: «È assurdo che un bambino nato a Palermo non possa avere il farmaco e uno nato a Milano sì».
2 - E SCHILLACI FA DIETROFRONT “IL FARMACO SARÀ PER TUTTI” MA POTREBBE ESSERE TARDI
Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”
orazio schillaci foto di bacco (2)
[…] Da tempo le Regioni, nei tavoli tecnici, discutono dell’anticorpo monoclonale che previene il virus sinciziale. Era stato lo stesso ministero, mesi fa, a segnalare alle amministrazioni locali la disponibilità del nuovo farmaco, senza però dire come ci si doveva muovere, cosa che ha fatto lamentare più volte i tecnici. Martedì scorso, durante una riunione tra i responsabili del settore della Prevenzione delle Regioni e il ministero della Salute, è stato ribadito il problema delle realtà in piano di rientro. Infine si è mossa la politica, con le realtà del Sud infuriate, a partire dall’“amica” Sicilia, e a lungotevere Ripa è partito un cortocircuito.
Mercoledì una direzione, quella della Programmazione e del farmaco, ha scritto alle Regioni che il medicinale, essendo stato messo da Aifa in “fascia C”, cioè a carico dei pazienti, deve appunto essere pagato dai cittadini delle realtà locali con i bilanci in rosso (prevalentemente al Sud). Nelle altre, le amministrazioni possono decidere di farsene carico.
Il giorno dopo, cioè ieri, un dipartimento ministeriale ha detto una cosa opposta, cioè che lavora per portare il medicinale in “fascia A”, quella gratuita per tutti i cittadini.
Tra l’altro con una premessa un po’ comica. Ci si muove «in considerazione dell’aumentata incidenza del virus nella popolazione». Ma la stagione del virus non è ancora iniziata, la crescita dei casi risale all’inverno scorso. È ben nota da mesi, si poteva intervenire molto prima.
il ministro della salute orazio schillaci foto di bacco
Non è chiaro come mai Americo Cicchetti, il capo della Direzione farmaco, e Maria Rosaria Campitiello, la capa del Dipartimento di prevenzione, non si siano parlati prima di prendere due posizioni opposte
[…] ieri sera c’è stata una riunione tesa nelle stanze del capo di gabinetto del ministro.
[…] Maria Rosaria Campitiello fa sapere che sono iniziate «interlocuzioni con Aifa affinché si proceda al trasferimento dell’anticorpo in fascia A».
vaccino contro la bronchiolite
Campitiello assicura che la procedura può essere molto rapida. Questione di giorni, l’importante è chiamare l’azienda produttrice, Sanofi, e accordarsi sul prezzo. Ma non è detto che fili tutto liscio. Intanto, il farmaco è in fascia C perché il produttore non ha accettato di contrattare il prezzo, cosa necessaria per l’ingresso in fascia A. Non è detto che ora Sanofi sia disponibile ad accordarsi con l’agenzia. Inoltre la spesa farmaceutica sta già sfondando tutti i tetti e aggiungere un medicinale la farebbe aumentare ancora. Poi va valutata la presenza di altri prodotti meno costosi e simili sul mercato. Infine, c’è il tema dei tempi. Malgrado l’ottimismo del ministero, un cambio di fascia potrebbe richiedere settimane o mesi. Ma la campagna contro il virus sinciziale dovrebbe partire a ottobre.
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