DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell'articolo di www.corriere.it
Le ultime foto sui social lo ritraggono mentre festeggia il compleanno da solo: quasi una reazione alle polemiche che in questi giorni hanno investito il filosofo e scrittore 36enne Leonardo Caffo. Invitato a partecipare alla Fiera romana dell'editoria «Più libri più liberi», diretta da Chiara Valerio dal 4 all'8 dicembre alla Nuvola di Roma, si è spontaneamente sottratto all'invito dopo gli attacchi per un processo a suo carico in corso a Milano: Caffo è imputato per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della sua ex compagna. Il processo è ancora in corso ma quanto basta per spingere Caffo a sfilarsi dalla manifestazione, con un lungo post pubblicato su Instagram, dedicata quest'anno a Giulia Cecchettin, diventata l'emblema di tutti i femminicidi di questi anni. […]
Chiara Valerio, nota oltre che per i suoi libri, anche per le sue posizioni contro la disuguaglianza e la violenza di genere, ha affidato, anche lei ai social, un messaggio: «Poiché Caffo non sarà in fiera - ha rinunciato all'invito ma l'invito rimane valido - sarò io a parlare del suo saggio sull'anarchia. Tenuto conto delle ragioni di chi protesta, ma non condividendo i modi e i toni, ci pare questa la via per lasciare che lo spazio pubblico, e una fiera lo è, sia il luogo dove i corpi possano confrontarsi, concordarli e dissentire».
Da parte sua Caffo ha postato una immagine in bianco e nero mentre spegne le candeline in solitudine, corredata da un messaggio: «Ho ritirato oggi stesso la mia partecipazione a Più libri più liberi 2024 e ringrazio Chiara Valerio e Cortina Editore per il gentile invito. Loro non hanno nessuna colpa: rispettateli, se potete. Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro. Chiedo scusa a tutte coloro a cui ho arrecato fastidio e spero un giorno di poter tornare a fare cultura insieme in un modo libero e rispettoso, augurandomi un giusto corso delle cose».
E ancora Caffo, in risposta a chi lo ha interrogato nel tempo sulla vicenda che lo vede protagonista (la sentenza è attesa per il 10 dicembre): «Non me la sento di parlare perché per me è una questione privata e vorrei che rimasse tale. Anche dopo la decisione dei giudici non strumentalizzerei mai questa faccenda, nel bene o nel male. […] ».
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