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È MORTO ALL’ETÀ DI 93 ANNI ALDO MARIA BRACHETTI PERETTI, UNO DEGLI ULTIMI GRANDI PETROLIERI ITALIANI – PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DELL’API (ANONIMA PETROLI ITALIANA) PER TRENT’ANNI, DAL 1977 AL 2007. HA DIFESO PER ANNI LE QUOTE DELLA SOCIETÀ DALLE MIRE DEI GRUPPI STRANIERI. FINO ALL’EPILOGO: A SETTEMBRE IP (EREDE DI API) HA ANNUNCIATO LA VENDITA AL COLOSSO DI STATO AZERO SOCAR PER TRE MILIARDI DI EURO
Estratto dell’articolo di Emma Bonotti per “la Repubblica”
Trent'anni alla guida del gruppo Api, l'acquisizione di Ip da Eni poi il passaggio generazionale e la vendita agli azeri di Socar.
Nella mattinata di Santo Stefano si è spento all'età di 93 anni uno degli ultimi petrolieri italiani, Aldo Maria Brachetti Peretti.
«Capitano d'industria», come lo ricorda la sua azienda in un cordoglio, «che con lo storico marchio petrolifero Api, ha attraversato da protagonista lo sviluppo economico del Paese nel dopoguerra».
[...] A lui, Cavaliere del Lavoro dal 1978, si devono alcune delle maggiori infrastrutture, come l'impianto petrolchimico di Falconara Marittima, in provincia di Ancora, che consentirono alla società di aumentare la produzione e le vendite, ma anche l'estensione dell'attività del gruppo in tutti i settori di business del petrolio. Oggi si terranno i funerali alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, a Roma.
Nato nel 1932, Aldo Maria Brachetti discende da un'antica casata marchigiana, originaria del Veneto. Alla morte del padre, quando ormai è imprenditore avviato, eredita il titolo di conte. Il cognome Peretti, invece, lo deve alla moglie Mila, primogenita del fondatore dell'Anonima Petroli Italiana con cui convola a nozze nel 1957. Nello stesso anno entra in Api [...].
[...] Nel [...] 1965, Aldo entra a far parte del consiglio di amministrazione dell'azienda di famiglia, assumendo poi la presidenza delle consociate Api ricerche e Api gas. Il passo successivo lo compie nel 1977 quando, con la morte del suocero Ferdinando, assume le redini del gruppo, con la doppia carica di presidente e amministratore delegato della Anonima Petroli Italiana.
Quel ruolo sarà suo per i successivi 30 anni, fino a quando, nel 2007, il figlio Ugo non gli succederà alla presidenza. Nei decenni, mentre le altre dinastie petrolifere italiane vacillano, i Brachetti Peretti mantengono saldo il controllo dell'Api e questa, controcorrente rispetto al settore, cresce.
Ne difendono il 100% delle quote anche di fronte a una causa intentata da Elsa Peretti, seconda figlia del fondatore, che giovanissima si era allontanata dalla famiglia d'origine per costruirsi una carriera da creatrice di gioielli a New York.
Sotto la nuova generazione Api compra nel 2017 la rete dei distributori Erg dalla famiglia Garrone e nel 2022 le attività di distribuzione e vendita carburanti dalla Esso. Ora anche la storia dei Brachetti Peretti nell'oro nero volge verso l'epilogo: la famiglia ha venduto al colosso di Stato azero Socar, che già possiede una grossa raffineria in Turchia, la rete di 4.600 distributori a marchio Ip e l'eredità del glorioso marchio Api. Un'operazione da circa tre miliardi di euro.
Il petrolio non fu l'unica occupazione dell'imprenditore. Nelle sue amate Marche fondò la cantina Il Pollenza, dove nel 2001 viene prodotta la prima annata: un rosso dal taglio bordolese, affinato in barrique di rovere francese.
distributore di benzina ip
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socar
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