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G.Cal. per “il Fatto quotidiano”
The Snake, il "Serpente" Carmine Persico, famiglia Colombo di New York, non morde più e non era "Immortale", come invece lo qualificava un altro dei suoi appellativi da boss. È tra i re indiscussi nella Brooklyn criminale degli anni Settanta, la "Broccolino" degli italo-americani che tifano per i Cosmos di Giorgio Chinaglia e Pelè. È morto tre giorni fa a 85 anni alla Duke University Medical Center, a Durham in Carolina del Nord, mentre stava scontando 139 anni di detenzione dal 1985 per una sfilza di reati: omicidio, racket, riciclaggio e cospirazione.
Il sicario "pentito" Gregory Scarpa nel 1986 rivela all' Fbi un progetto di The Snake e di un altro grande boss, John Gotti: l'omicidio eccellente di Rudy Giuliani, procuratore arcinemico della mafia italo-americana di New York e futuro sindaco della città, oggi consigliere per la sicurezza informatica della Casa Bianca di Donald Trump.
Una vita da romanzo criminale, anzi da film, come Quei bravi ragazzi (Goodfellas): proprio nella pellicola di Martin Scorsese del 1990 recita uno dei picciotti per molti anni al servizio di The Snake, tanto da esser arrestato 28 volte: Tony Sirico. Da scagnozzo ad attore, Sirico ha costruito la sua fortuna attuando una sorta di metodo Stanislavskij al contrario, passando dalle rapine alle scene nel 1977 in una puntata della serie tv Il tenente Kojak, per poi arrivare al grande cinema e recitare in opere di Woody Allen e John Landis, fra gli altri, e in produzioni televisive cult, come I Soprano, girati nei panni di Paulie Gualtieri, fedelissimo del boss Tony Soprano.
Mentre Sirico conquistava Hollywood il suo vecchio capo The Snake veniva arrestato dopo la latitanza e messo sotto processo. Il colpo di scena da cinematografo, a questo punto, è il grande boss che decide di rinunciare all' avvocato per difendersi da solo in aula di tribunale. Ma con scarsa fortuna, rimediando condanne e un viaggio in California, al penitenziario federale di Lompoc.
Successivamente trasferito in Carolina del Nord, The Snake ha diramato ordini alla famiglia Colombo almeno fino al nuovo millennio. Il sipario è sceso tre giorni fa: Carmine Persico si è arreso alla malattia, sconfitto, mentre scontava 139 anni, dopo esser sopravvissuto a una ventina di tentativi di essere ucciso e a tre guerre interne nella mafia newyorkese.
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