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È MORTO A COSENZA, ALL’ETÀ DI 82 ANNI, FRANO PIPERNO, FISICO, DOCENTE UNIVERSITARIO E FONDATORE DI POTERE OPERAIO – MALATO DA TEMPO, ERA RICOVERATO IN UNA STRUTTURA SANITARIA – DA LEADER STUDENTESCO FU VICINO A ESPONENTI STORICI DELLA SINISTRA EXTRAPARLAMENTARE, COME TONI NEGRI E ORESTE SCALZONE: FU COINVOLTO IN ALCUNE INCHIESTE, TRA CUI QUELLA DENOMINATA “7 APRILE”, CONCLUSASI CON LA SUA CONDANNA A DUE ANNI DI RECLUSIONE PER PARTECIPAZIONE AD ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA (POI PRESCRITTA)

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MORTO FRANCO PIPERNO, FU TRA FONDATORI DI POTERE OPERAIO

(ANSA) - É morto a Cosenza Franco Piperno, esponente storico della sinistra extraparlamentare e tra i fondatori di Potere operaio. Malato da tempo, era originario di Catanzaro ed aveva 82 anni.

 

Era ricoverato in una struttura sanitaria della città. Piperno aveva insegnato all'Università della Calabria ed era stato anche assessore comunale a Cosenza all'epoca in cui era sindaco Giacomo Mancini, ex segretario nazionale del Psi. Il nome di Piperno è legato ad alcune tra le vicende più note che hanno visto al centro la sinistra extraparlamentare. É stato anche autore di numerosi saggi politici.

 

Piperno è stato per due volte assessore comunale alla Cultura a Cosenza. Oltre che con Giacomo Mancini, infatti, ricoprì lo stesso incarico nella Giunta presieduta da Eva Catizone, anche lei molto legata a Mancini. Intenso è stato inoltre il percorso di Piperno in ambito universitario. Laureato in Fisica a Pisa, iniziò come ricercatore nella facoltà di Ingegneria dell'università La Sapienza di Roma per poi insegnare al Politecnico di Milano e all'Università dell'Aquila.

 

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Dopo le collaborazioni con alcuni atenei stranieri, concluse la carriera all'Università della Calabria. É stato anche uno dei leader studenteschi del '68 La sua successiva militanza politica lo ha portato ad essere vicino ad esponenti storici della sinistra extraparlamentare come Toni Negri ed Oreste Scalzone. Fu anche coinvolto in alcune inchieste giudiziarie tra cui quella denominata "7 aprile", conclusasi con la sua condanna a due anni di reclusione per partecipazione ad associazione sovversiva. Condanna poi finita in prescrizione.

 

BIOGRAFIA DI FRANCO PIPERNO

Da www.cinquantamila.it – la storia raccontata da Giorgio Dell’Arti

 

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• Catanzaro 5 gennaio 1943. Fisico. Professore di Struttura della materia. È stato docente di Astronomia visiva all’Università della Calabria, assessore alla Comunicazione presso il Comune di Cosenza.

 

Dopo aver partecipato al Sessantotto, fu un leader dell’estrema sinistra: fondatore con Toni Negri di Potere operaio, dirigente dell’Autonomia operaia e animatore della rivista Metropoli, nel 1979 fu accusato di complicità con la lotta armata nell’ambito dell’inchiesta “7 aprile”. Arrestato a Parigi nel 1979, scarcerato nell’80, nell’88 tornò. «I terroristi? Io penso che sono moralmente delle ottime persone, anche se hanno ucciso» (in tv a Controcorrente nel 2008).

 

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• Alla fine del 2006 la famiglia Mattei indirizzò anche a lui, in quanto ex leader di Potere operaio, la richiesta di risarcimento di sette milioni e 850 mila euro per il rogo che nel 73 uccise i due figli del segretario della sezione Msi di Primavalle.

 

• Ha scritto Lo spettacolo cosmico. Scrivere il cielo: lezioni di astronomia (DeriveApprodi, 2007). «Aria torva, ma gentile. Schiva ma accattivante. Aria di chi se ne frega, ma chissà. Ai tempi della rivoluzione lui piaceva più della rivoluzione» (Lina Sotis).

 

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• «Molte scelte della mia vita sono state punteggiate da figure femminili: ho sempre avvertito il fascino e l’influenza della loro personalità. A cominciare dal primo volto di donna che ricordo: mia madre, Maria Nicola. Una donna molto forte, dominante in casa.

 

Come tante altre donne del Sud. E ho avuto guai con le femministe su questo tema: io sostengo che il femminismo non ha mai sfondato al Sud perché nel Sud, sia pure all’interno delle mura domestiche, c’è sempre stata una dittatura femminile. Il vero potere nelle case del Sud è esercitato dalle donne».

 

• Fu sposato con Fiora Ardizzone, un passato in carcere, poi docente alla Sapienza. Una figlia, Svava: «La mamma di Svava, Françoise Legris e il suo compagno, un architetto islandese, erano diventati miei grandi amici, durante il mio soggiorno nel Quebec.

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Poi è successo che con Françoise abbiamo avuto una relazione di sei mesi, il suo compagno se n’era andato in Islanda. Svava è nata da questa storia con Françoise. Ma io non l’ho vista nascere. Avevo i processi, gli infiniti problemi con la giustizia, la vita mi portava altrove. Mentre Françoise giustamente voleva portare a compimento la gravidanza. E riprese il suo legame con l’architetto. Svava è cresciuta con loro, come figlia di tutti e due» (a Cesare Lanza).

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