DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
“Un ragazzino bravo, determinato, gli volevo molto bene. Sono contento per lui”. Con queste parole un jihadista francese di 19 anni che vive a Raqqa, il principale centro di Isis in Siria, ha confermato al reporter di Radio France International David Thomson la morte di Abu Bakr al-Faransi, 13 anni, il più giovane combattente francese dello Stato islamico.
L’immagine diffusa dai siti jihadisti e rilanciata da Rfi ritrae un adolescente sorridente con scarpe da tennis, maglietta Benetton, pistola nella fondina a fucile mitragliatore in braccio, il dito indice alzato a simboleggiare l’unicità di Allah. Abu Bakr sarebbe morto circa due mesi fa combattendo a Homs, mentre partecipava alla difesa di una postazione di frontiera dell’Isis attaccata dall’esercito siriano.
«Ho avuto la conferma della morte del ragazzino da cinque fonti diverse tra i jihadisti in Siria», spiega David Thomson, che da tempo segue la filiera dei terroristi tra Francia e Medio Oriente e ha scritto su questo argomento un libro molto documentato, «Les Français jihadistes » (casa editrice les arènes ).
«Il 19enne di Raqqa mi ha spiegato di essere felice per lui — dice Thomson — perché nell’ottica degli jihadisti l’età non conta, Abu Bakr ha avuto una sorte invidiabile perché è diventato un martire e quindi gode dei privilegi annessi a questo status: ingresso certo in paradiso, possibilità di fare entrare in paradiso altre persone tra i suoi cari. Per queste persone la morte è sempre una buona notizia, anche se riguarda un tredicenne».
soldati siriani uccisi dalla folla a raqqa 6
Abu Bakr al-Faransi veniva da Strasburgo, nell’est della Francia, e mesi fa aveva raggiunto la Siria via strada, in camper, con tutta la famiglia originaria di un Paese arabo-musulmano: padre, madre, tre sorelle e tre fratelli. Combattendo assieme a lui sono morti due fratelli mentre del terzo, il più giovane, non si hanno più notizie.
Quest’ultimo aveva suscitato molto scalpore in Francia nel novembre scorso perché compare con il mitra in braccio in un video assieme a un altro bambino (di Tolosa), e risponde alle domande di un adulto che è stato poi identificato come il trentenne Nassim, che tempo fa lasciò il quartiere di Schiltigheim alla periferia di Strasburgo per raggiungere la Siria.
esecuzioni isis in piazza a raqqa 4
Da circa sei mesi si fanno più frequenti i video realizzati da Isis che ritraggono i campi di addestramento per jihadisti bambini, «che imparano le tecniche del corpo a corpo e l’uso delle armi — dice Thomson —. È un modo per mostrare al mondo che le nuove generazioni sono già pronte al combattimento, che i militanti di oggi potranno pure morire in battaglia perché tanto altri non avranno esitazioni a prendere il loro posto».
Secondo le cifre del ministero dell’Interno di Parigi, si troverebbero oggi in Siria circa 350 cittadini francesi, molti dei quali riuniti in una sessantina di famiglie.
Uno dei crocifissi ieri a Raqqa
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA…
DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI…
DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI…
DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI…
CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER…