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TRIASSI NELLA MANICA – È MORTO A TENERIFE VITO TRIASSI, CHE CON IL SUO CLAN A OSTIA FACEVA CONCORRENZA AGLI SPADA – COLONNELLO DELLA FAMIGLIA CARUANA-CUNTRERA, ERA ARRIVATO SUL LITOLARE ROMANO IN SOGGIORNO OBBLIGATO, MA POI ERA RIUSCITO A MANTENERE GLI “AFFARI DI FAMIGLIA” CON CHIOSCHI, SPIAGGE E DROGA – GLI AGGUATI NEL 2006 E NEL 2007, L’ARRESTO E LA MORTE PER INFARTO ALLE CANARIE
Emilio Orlando per www.leggo.it
Un infarto ha stroncato Vito Triassi, uno dei boss che ha fatto il bello e il cattivo tempo sul litorale romano. L’ uomo si trovava a Tenerife, in Spagna, quando è stato colto da un malore e si è accasciato a terra mentre era vicino casa. Il clan omonimo controllava ad Ostia il racket delle spiagge, dei chioschi e di alcuni stabilimenti insieme al traffico di droga. Insieme al fratello Vincenzo Triassi era il colonnello della storica famiglia mafiosa Caruana-Cuntrera di Siculiana in provincia di Agrigento.
L‘infiltrazione mafiosa del clan siciliano fu messa in atto a Ostia dopo la “colonizzazione” della Banda della Magliana. Vito e Vincenzo Triassi vennero mandati ad Ostia al soggiorno obbligato, ma continuarono la loro attività criminale iniziata in Sicilia, con il controllo di quasi tutte delle attività economiche sul litorale romano.
Il traffico di droga e armi veniva gestito dalla storica famiglia mafiosa Caruana-Cuntrera di Siculiana. Secondo le inchieste della direzione distrettuale antimafia la famiglia Triassi si occupavano del traffico di droga e di armi che arrivavano anche dai Balcani. Erano legati al clan Fasciani e avevano stretto rapporti con i sopravvissuti della Banda della Magliana.
Nel maggio del 2006 Triassi era già stato gambizzato a Ostia, sotto la sua abitazione nei presi di via delle Isole del Capo Verde. Nemmeno un anno dopo un nuovo attentato. Era il 20 settembre 2007 a Casal Palocco, sul litorale romano, quando due persone gli spararono. Venne ricoverato all’ospedale di Ostia e sottoposto a un intervento chirurgico. E se la cavò anche in questa occasione. Nel 2011 invece a subire un agguato fu il fratello Vincenzo. E da allora cominciarono anche i problemi giudiziari per il clan.
Il movente dell’attentato risiedeva negli attriti di due gruppi criminali che controllavano Ostia per il malaffare. L’ultimo blitz che vide in manette i Triassi fu l’operazione anticrimine battezzata dagli inquirenti “ Maverick” che decapitò il clan tra il Lazio e la Sicilia con quarantadue arresti. Ieri a togliergli la vita è stato un infarto.
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