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Meteo: ultime nevicate a Santo Stefano, poi torna l'anticiclone
Da www.meteo.it
Nel giorno di Santo Stefano si allontana verso la Grecia il vortice depressionario responsabile della fase di forte maltempo invernale che ha investito il Centro-Sud. Il tempo quindi è in miglioramento nelle regioni centrali adriatiche, in quelle meridionali e in Sicilia, dove persiste solo della nuvolosità, senza precipitazioni di rilievo, ma resta ancora intensa in tutto il Centro-Sud la ventilazione settentrionale.
Da domani si conferma il ritorno a condizioni di tempo stabile e più soleggiato anche al Sud e in Sicilia grazie ad una rimonta dell’alta pressione, che sembra persistere su gran parte del nostro Paese anche per tutto il fine settimana, con l’eccezione di un probabile e temporaneo ritorno di un po’ di nuvole sabato all’estremo Sud. Con l’attenuazione dei freddi venti da nord, le temperature torneranno a salire.
Le previsioni meteo per Santo Stefano
Cielo sereno al Nord, in Toscana e Lazio per tutta la giornata; cielo più nuvoloso al mattino in Abruzzo, Molise, Sud e Isole, a parte delle ampie schiarite su coste campane, Salento, bassa Calabria e Sicilia meridionale; ultime nevicate sulla Sila intorno a 1000 metri. Dal pomeriggio si attenua la nuvolosità quasi ovunque, con nubi più insistenti sull’Appennino meridionale.
Temperature massime in lieve rialzo al Sud e in Sicilia. Venti ancora da moderati a forti nordorientali su alto Adriatico, Centro-Sud e Isole; possibili forti raffiche lungo l’Appennino, nel Levante Ligure e in Campania; Bora nel Golfo di Trieste. Mari molto mossi.
Le previsioni meteo per venerdì 27 dicembre
Cielo da poco a parzialmente nuvoloso in Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia settentrionale, senza precipitazioni, e con ampie schiarite nel pomeriggio nelle zone adriatiche. Nel resto dell’Italia tempo soleggiato, con nuvolosità quasi del tutto assente.
Temperature minime in calo al Centro-Sud; massime in contenuto e generale rialzo. Venti moderati o tesi di Maestrale lungo tutto l’Adriatico; Tramontana su Puglia e Mar Ionio.
Meteo, si prepara la Nina: come potrà rivoluzionare l’inverno
Estratto dell’articolo di Alessandro Ferro per www.ilgiornale.it
Se n'era parlato nei mesi scorsi ma adesso arrivano anche le conferme ufficiali da parte dei più importanti organi meterologici mondiali: a partire da gennaio le acque superficiali del Pacifico andranno incontro a un raffreddamento. Questo fenomeno è conosciuto con il nome di "La Nina" ed è in grado di condizionare le condizioni atmosferiche su scala globale.
[…] Al contrario di "El Nino" che è caratterizzato da temperature più elevate nel Pacifico equatoriale, La Nina si distingue per temperature più basse comprese generalmente fra uno e tre gradi in meno rispetto alle medie. "Durante gli eventi La Nina, gli alisei (venti che soffiano con regolarità nella fascia intertropicale, ndr) sono ancora più forti del solito spingendo più acqua calda verso l'Asia. Al largo della costa occidentale delle Americhe portano in superficie acqua fredda e ricca di sostanze nutritive", affermano gli esperti del Noaa (Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica) degli Stati Uniti.
[…] Gli esperti spiegano che tra pochi giorni queste acque superficiali si raffredderanno dando origine al fenomeno. Si dovrebbe trattare di "valori inferiori di circa 1°C rispetto alla media e nei prossimi mesi la tendenza dovrebbe essere verso un ulteriore ribasso (-1,5°C)", analizzano gli esperti de Ilmeteo.it. Quando avviene questo fenomeno […] si assiste a un meteo più asciutto e siccitoso nell'area meridionale degli Usa mentre in quella settentrionale e in Canada si hanno forti piogge e nevicate sui monti.
[…]
A noi, ovviamente, interessa più da vicino capire quali potrebbero essere gli effetti de La Nina sull'Europa e in particolare sul meteo di casa nostra e proiettarci sull'inverno 2025 del Mediterraneo.
"È ipotizzabile che un ritorno della Nina possa incrementare l'ingresso di perturbazioni atlantiche le quali non troverebbero alcun ostacolo per irrompere sul bacino del Mediterraneo", spiega l'esperto Mattia Gussoni. "L'inizio di gennaio 2025, se ciò venisse confermato, sarebbe piuttosto dinamico sul comparto centro-settentrionale europeo con effetti sulle condizioni meteo anche in Italia, specie sulle regioni settentrionali".
Ciò significa che la neve potrebbe essere abbondante soprattutto sulle Alpi e in netta controtendenza con inverni miti ai quali siamo sati abituati. Ma non è tutto perché potrebbe intervenire anche un altro fenomeno però dissociato da La Nina, ossia il riscaldamento atmosferico (stratwarming) sulla verticale del Polo Nord dove si trova il vortice polare.
Un suo indebolimento potrebbe favorire "la discesa di masse d’aria gelida verso l’Europa meridionale e, quindi, sull’Italia. Le conseguenze includerebbero un freddo intenso su tutto il Paese e nevicate estese, con un impatto significativo sulle regioni settentrionali e appenniniche".
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