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E’ SEMPRE GUERRA TRA TOGHE E GOVERNO: DOPO IL PONTE, TOCCA AI GIOCHI INVERNALI! – PER IL GIP DEL TRIBUNALE DI MILANO SAREBBE INCOSTITUZIONALE IL DECRETO DEL GOVERNO CHE HA RESO ENTE DI DIRITTO PRIVATO LA FONDAZIONE MILANO-CORTINA (“CON UNA FONDAZIONE PRIVATA SI CREA UNA ZONA FRANCA DI IMPUNITA”) - IL DECRETO LEGGE ORA SARÀ SOTTOPOSTO ALLA CONSULTA CHE DECIDERÀ, DI CERTO, DOPO LE OLIMPIADI AL VIA FRA TRE MESI. IL GOVERNO FA SAPERE DI RITENERE D’AVER “GARANTITO LA MASSIMA TRASPARENZA E L’EFFICACE REALIZZAZIONE” DEI GIOCHI…

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Luigi Ferrarella per corriere.it  - Estratti

 

GIOCHI INVERNALI MILANO CORTINA

Un decreto legge per creare una zona franca di impunità che sterilizzasse l’inchiesta appena iniziata: questo è stato, per l’Ufficio gip del Tribunale di Milano, il decreto legge del governo Meloni che l’11 giugno 2024 infilò, nella materia delle ricostruzioni post calamità, una sorta di interpretazione autentica della legge del 2020 sul fatto che le attività della Fondazione Milano-Cortina 2026 «non sono disciplinate da norme di diritto pubblico» ma privato, che «la Fondazione non riveste la qualifica di organismo di diritto pubblico», e che «opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali», con ciò azzerando in radice la configurabilità del reato di turbativa d’asta.

 

GIORGIA MELONI IN VERSIONE PROF DOPO L APPROVAZIONE DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Perciò ieri la gip Patrizia Nobile sottopone alla Consulta la prospettata incostituzionalità del decreto legge che, «oltre al depotenziamento della tutela penale, crea una irragionevole zona franca per i dipendenti» del Comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali, «i quali, a dispetto degli interessi pubblici che sono deputati a gestire e del paracadute economico creato dalle garanzie pubbliche di cui l’ente si avvale, godono di una sostanziale “immunità”, con evidente disparità di trattamento rispetto ai dipendenti di una qualsiasi altra amministrazione pubblica».

 

(...)

Il governo fa sapere di ritenere d’aver «garantito la massima trasparenza e l’efficace realizzazione» dei Giochi, e di «attendere con serenità e piena fiducia la decisione della Consulta», che deciderà di certo dopo le Olimpiadi al via fra tre mesi. 

 

Gli organi della Fondazione sono di nomina pubblica: presidenza del Consiglio, Regioni Lombardia e Veneto, Province di Trento e Bolzano, Comuni di Milano e Cortina, Coni e Comitato paralimpico, che peraltro in caso di deficit finale saranno chiamati a ripianarlo; ma il nodo dell’organismo di diritto pubblico, e delle conseguenze come l’obbligo di bandi di gara, è se la Fondazione sia stata istituita per realizzare un interesse pubblico di portata generale, senza carattere commerciale. 

MAGISTRATI

 

Per negarlo, Fondazione e governo sostengono che scopo della Fondazione sarebbe organizzare un singolo evento non funzionale al soddisfacimento di un interesse generale, in concorrenza con altri eventi sportivi di eguale rilevanza, e offrendo il prodotto finale sul mercato di sponsor e diritti tv.

 

Ma la garanzia di una copertura pubblica del deficit senza limiti di importo, per i magistrati, pone la Fondazione al riparo da ogni rischio d’impresa, ed esclude si possa qualificarla come un ente che agisca secondo logiche commerciali. 

 

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