DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Giacomo Amadori per "la Verità"
Mercoledì 29 settembre Panorama nel servizio di copertina sull'inchiesta per traffico di influenze nei confronti di Luca Di Donna, «l'uomo che inguaia Conte», ha anticipato che l'avvocato vicino all'ex premier aveva «una rubrica con contatti di altissimo livello, anche nel mondo dell'intelligence». Per esempio il legale amico di Conte era certamente in rapporti con il capo di gabinetto dell'Aise Enrico Tedeschi, generale della Finanza, entrato nel vecchio Sismi nel 2002 al seguito dell'allora direttore Niccolò Pollari.
E a Forte Braschi è considerato l'ultimo pollariano rimasto, dopo il pensionamento di Marco Mancini, suo vecchio amico, mandato in pensione dopo (cronologicamente parlando) le polemiche sul suo incontro con Matteo Renzi in un autogrill.Tedeschi, 56 anni, era considerato vicino anche al vecchio capo del Dis Gennaro Vecchione, molto legato all'ex premier Conte.
Al generale è attribuita la frequentazione di Gianni Letta, avezzanese come lui, di Massimo D'Alema (Pollari e i pollariani erano noti frequentatori dell'inner circle dell'ex premier pugliese) e dell'imprenditore Giancarlo Elia Valori.Come capo di gabinetto, in piena pandemia, era autorizzato a cercare mascherine (anche perché il capo di gabinetto ha anche compiti logistici), ma non a rivolgersi a Di Donna per reperirle.
Il 5 maggio 2020 il legale indagato convoca nello studio Alpa l'imprenditore perugino Giovanni Buini che ha già fornito alla struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri un milione di mascherine e che è stato convinto ad affidare a Di Donna una consulenza per ottenere ulteriori commesse.
Quel giorno nell'ufficio ci sono anche Tedeschi e un altro 007. Il capo di gabinetto si presenta nello studio Alpa in un periodo di interregno: proprio in quei giorni il direttore dell'Aise Luciano Carta stava lasciando l'incarico e stava passando il testimone a Giovanni Caravelli che viene nominato il 13 maggio.Fonti della Verità assicurano che in quel periodo Tedeschi era a caccia di sponsor per la nomina a vicedirettore.
Ma Buini anziché rimanere colpito dalla presenza degli uomini dei servizi segreti all'incontro, si spaventa e il 7 maggio invia una pec per disdire l'accordo con Di Donna e con il collega Gianluca Esposito. L'11 maggio riceve una mail dalla struttura commissariale che gli comunica il mancato perfezionamento del contratto per ulteriori forniture.Da quel momento perde ogni commessa. Il 26 dicembre 2020 Buini riferisce tutto alla Procura di Roma e il 30 dicembre Tedeschi viene convocato per rendere la sua versione.
Ma qual è stato il ruolo dei servizi nell'approvvigionamento di mascherine e negli affari dei faccendieri che hanno ruotato intorno a quelle forniture? Conte all'epoca ha la delega ai nostri 007 e il 7 maggio 2020, il giorno in cui Buini annulla l'accordo con Di Donna, Mario Benotti, un altro personaggio accusato di traffico di influenze per un appalto da 1,2 miliardi di euro di mascherine, incontra il commissario Domenico Arcuri.
Secondo Benotti, Arcuri lo avrebbe incontrato per spiegargli la necessità di interrompere i rapporti con lui perché «c'era una difficoltà, a Palazzo Chigi lo avevano informato che c'era un'indagine su tutta questa situazione, forse dei servizi []». Di nuovo gli 007. Si tratta di una coincidenza? Non è facile crederlo.
domenico arcuri e i banchi monopostogianluca esposito MARIO BENOTTI
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