DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Marco Carta per "la Repubblica" - Estratti
«Esiste un divieto e va fatto rispettare ». Il no del neo questore di Roma è chiaro. Così come quello del Tar, che ieri ha spento le ultime speranze degli organizzatori. Ma la manifestazione nazionale pro Palestina del 5 ottobre di Roma si farà. Tra mille incertezze e timori sul fronte della sicurezza: «Ci ritroviamo senza interlocutori — spiegano fonti ben informate del Viminale — e questo in una piazza come quella di sabato potrebbe essere un problema serio».
Il rischio di scontri è già stato preventivato. La Digos di Roma, diretta da Antonio Bocelli, da giorni raccoglie le indicazioni provenienti dal resto del paese. Tra gli oltre 30 mila partecipanti previsti, si teme l’arrivo di anarchici e antagonisti, soprattutto dal Nord, tra cui i torinesi di Askatasuna e i padovani del centro sociale Pedro.
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MASSUCCI
Da roma.repubblica.it – Estratti - https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/10/02/news/corteo_pro_palestina_gaza_israele_divieto_questore_roberto_massucci_ultras_termini-423530885/
"Esiste un divieto e va fatto rispettare". Così il neo questore di Roma, Roberto Massucci, ha risposto alle domande sulle manifestazioni pro Palestina annunciate per sabato 5 ottobre. Il dirigente di via di San Vitale ha poi sottolineato come sia già in corso "un'interlocuzione" e un "dialogo" con i promotori per vedere di "trovare tempi diversi e una cornice di legalità" alla manifestazione.
Quando alla sicurezza per sabato, ha aggiunto, "stiamo già lavorando e ci sarà una un tavolo tecnico venerdì". Ci saranno "servizi a cerchi concentrici attorno a piazzale Ostiense (da dove dovrebbe partire il corteo della galassia pro Palestina, ndr) fin dai caselli autostradali e lungo le direttrici che portano al centro di Roma e diventeranno sempre più stringenti". Intanto il Tar del Lazio, con un decreto, ha confermato il divieto a sfilare in strada per il corteo pro Palestina del 5 ottobre.
La pronuncia del tribunale amministrativo segue la decisione di una delle due organizzazioni che aveva chiesto di manifestare, ma che ha deciso di non partecipare al corteo nel rispetto delle decisioni della questura. "Noi come Comunità Palestinese di Roma e Lazio non scenderemo in piazza il 5. Dopo il diniego della Questura - afferma Yousef Salman, presidente della Comunità Palestinese - abbiamo deciso che faremo la manifestazione il 12 ottobre, a Piramide, per chiedere: il cessate del fuoco, lo stop al genocidio e ai bombardamenti israeliani al Libano, la Palestina libera".
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