fabio maria damato chiara ferragni

“FABIO DICE DI NON VENIRE IN AZIENDA PERCHÉ C’È LA FINANZA” – CON IL RINVIO A GIUDIZIO DI CHIARA FERRAGNI PER TRUFFA AGGRAVATA PER I PANDORO-GATE, EMERGONO LE COMUNICAZIONI DELL’AZIENDA AI DIPENDENTI NEL GIORNO DELL’ISPEZIONE DELLE FIAMME GIALLE NEGLI UFFICI DI TBS E FENICE. IL “FABIO” A CUI SI FA RIFERIMENTO È D’AMATO, L’EX BRACCIO DESTRO DELLA FERRAGNI, SILURATO DOPO CHE È ESPLOSO IL BUBBONE – DAGLI SCAMBI DI MAIL CON BALOCCO E CEREALITALIA, L’AZIENDA PRODUTTRICE DELLE UOVA PASQUALI, EMERGONO I DUBBI SULL’OPPORTUNITÀ DI LEGARE LE VENDITE ALLA BENEFICENZA. MA DAL TEAM DELLA FERRAGNI SE NE FOTTONO…

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Estratto dell'articolo di Andrea Siravo per www.lastampa.it

 

fabio maria damato e chiara ferragni

«Fabio mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in TBS, sia noi dell’ufficio sia chi aveva meeting con lui», «C’è la guardia di finanza e stanno interrogando parte del team», «Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio», «Sono arrivati anche lì, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti». Sono una serie di messaggi depositati agli atti dell’inchiesta sui casi del pandoro Balocco e le uova di Pasqua Dolci Preziosi per cui Chiara Ferragni è stata citata a giudizio dalla Procura di Milano. Comunicazione ricevute dai dipendenti della società dell’imprenditrice e influencer in occasione di un’ispezione del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza.

 

Il Fabio di cui si fa menzione nei messaggi è Fabio Damato, l’allora manager e braccio destro di Ferragni, anche lui imputato per concorso in truffa aggravata. Tra i documenti di interesse investigativo […] sono presenti numerosi scambi di mail tra lo staff di Ferragni con i rispettivi di Balocco, l’azienda dolciaria di Cuneo, e Cerealitalia, con sede Bari. «Riteniamo che l’incipit sia un po’ troppo sensibile rispetto al tema e alla modalità di sostegno progettuale condivisa, il nostro suggerimento è quindi di eliminare la frase «Usiamo Pasqua per fare del bene», scrive un dipendente di Cerealitalia, l’azienda produttrice delle Uova di Pasqua commercializzate nel 2021 in associazione all'iniziativa benefica in favore dell’associazione i Bambini delle Fate.

chiara ferragni fabio maria damato

 

Dal team che gestisce la comunicazione dell’imprenditrice e influencer rispondono: «Chiara ci tiene ad utilizzare la dicitura "A Pasqua facciamo del bene" perché non stiamo andando ad esplicitare il tipo di rapporto con "I bambini delle fate” e Chiara con la sua potenza mediatica sta portando una grande visibilità all’istituzione sociale».

 

Lo scambio di mail prosegue: «Ok, noi personalmente ribadiamo il nostro disaccordo sull’incipit che potrebbe risultare particolarmente “critico” rispetto alle modalità del progetto, ma se per voi non ci sono alternative, procediamo così», tengono il punto da Cerealitalia.

 

A spuntarla sarà la linea imposta dalla società di Ferragni. Anche dalla stessa associazione di volontariato che aiuta bambini con disabilità fisiche e psichiche storcono il naso. «Purtroppo il comunicato - sottolineano in una mail a Cerealitalia - così come quanto avete pubblicato nel vostro sito in alcuni passaggi porta il consumatore a pensare che comprando l’uovo si produca automaticamente un sostegno a i Bambini delle Fate. Come spiegato in diverse occasioni questo risulta ingannevole nei confronti delle persone che acquistano l’uovo e quindi in primis verso i vostri consumatori».

fabio maria damato chiara ferragni

 

Conversazioni simili sono state scambiate anche per la promozione e la gestione della campagna comunicativa del “Pandoro Pink Christmas”. Il malumore serpeggia in Balocco: «Mi verrebbe da rispondere “in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante…”», digita una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco che replica: «Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno».

 

E chi cura la comunicazione, un'agenzia esterna alla società cuneese, mette in allarme quando iniziano ad arrivare decine di richieste di informazioni sulla somma che sarà devoluta in relazione alle vendita del dolce natalizio griffato: «Sta succedendo una cosa verso la quale mi sento di dovervi attenzionare: CF (Chiara Ferragni, ndr) si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. Tra l'altro la beneficenza sta proprio diventando il nodo comunicativo centrale di questo prodotto. Non si parla dello spolvero, non si parla del pandoro e non si parla dello stencil. Si parla solo di CF, di Balocco e della Beneficenza. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione».

chiara ferragni con fabio maria damato

 

Agli atti ci sono anche le dichiarazioni della responsabile comunicazione e marketing di Fenice: «Succede che Balocco “ci dice: ‘Noi vorremmo evitare di pubblicare l'ultimo post perché, appunto, siamo pieni di commenti negativi e quant’altro'. […] Noi eravamo d'accordo a non pubblicare. Io scrivo in una chat, dove ci sono sia Fabio Damato che Chiara Ferragni, «Siete d'accordo che noi comunichiamo a Balocco la nostra decisione?» e mi viene proprio chiesto: «Quale, quella di non fare il post?» e io rispondo: «Si», e Fabio Damato mi risponde: «No, il post lo facciamo. La beneficenza l'abbiamo fatta. Fate tutti i check legali…».

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