DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Alessandro Simeone per "www.repubblica.it"
A differenza del Contratto per il Governo del Cambiamento, il programma dell'alleanza giallo-rossa non contiene alcun riferimento specifico alle famiglie in crisi. Che non significa però che i problemi siano stati risolti.
Tutt'altro. Dal disegno di legge Pillon all'assegno di divorzio, dagli affidi dei minori alla riforma del processo alle famiglie arcobaleno, i temi sono ancora tutti sul tavolo. Ma andiamo con ordine.
DDL Pillon
Il PD ha sempre fatto del ritiro del provvedimento del senatore leghista la sua bandiera; il Movimento 5 stelle, dopo un iniziale appoggio al progetto di legge, lo ha apertamente criticato. Il risultato è stato un primo affossamento in Commissione Giustizia cui seguirà con molta probabilità un ritiro definitivo del testo.
Sarebbe però un errore buttare il bambino con l'acqua sporca; i problemi relativi agli affidamenti in caso di rottura della coppia genitoriale sono ancora tanti e tutti sul tappeto, giacché l'applicazione dell'attuale legge, che risale al 2006, è ancora a macchia di leopardo sul territorio nazionale e si possono ancora leggere sentenze che, anche astrattamente applicando il principio della bigenitorialità, non forniscono una tutela efficace a tutti quei bambini catapultati al centro del teatro di guerra dei loro genitori.
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La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha più volte sanzionato il nostro paese e una rivisitazione ponderata e non ideologica della normativa attuale è quanto mai necessaria.
Assegno di divorzio
La Camera ha approvato in maniera bipartisan il disegno di legge che cambia i parametri di attribuzione e calcolo dell'assegno dovuto all'ex. La proposta adesso è al Senato, dove c'è da sperare che sia fortemente modificata; ove approvata, infatti, causerebbe una serie di ingiustizie sia a danno di chi deve pagare l'assegno (quasi sempre il marito) sia a chi dovrebbe riceverlo (quasi sempre la moglie).
Affidi e servizi sociali
Dopo lo scandalo di Bibbiano, Lega, Cinquestelle e Forza Italia avevano fatto sperare in un cambio della normativa attuale che concede ai Servizi Sociali il potere - spesso non sindacabile- di decidere se, come e quando strappare un bambino alla sua famiglia. Il 1° agosto il Senato ha approvato l'istituzione di una Commissione di inchiesta sugli affidi etero familiari; questa legge, però, anche se fosse approvata alla Camera, non modificherebbe l'attuale normativa con il rischio che, mentre la politica indaga, molti altri bambini possano essere ingiustamente tolti alle loro famiglie di origine. In Senato è depositato il DDL Ronzulli che potrebbe essere una buona soluzione bipartisan.
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Riforma del processo
Prima della crisi di agosto il Ministro della Giustizia aveva preparato un disegno di legge delega sulla riforma del processo penale e civile che, però, non prevedeva nulla per separazioni e divorzio che dunque sarebbero rimasti i processi più lunghi in assoluto. Anche qui c'è da sperare che la nuova maggioranza si faccia carico del problema e, ascoltando la voce di avvocati e magistrati, crei nuove regole in cui l'accelerazione dei tempi non sacrifichi le esigenze di un processo giusto e soprattutto approfondito.
Famiglie arcobaleno
Per 14 mesi è stato un argomento tabù. Ad aprile è intervenuta la Corte europea dei diritti dell'uomo a stabilire la necessità di un'apertura forte all'adozione (in determinate circostanze) alle coppie dello stesso sesso e anche la nostra Corte di cassazione, con la sentenza che ha ribadito il no all'utero in affitto, è andata timidamente in quel senso. Superare le barriere ideologiche e gli stereotipi sarebbe utile a dare a tanti bambini uno strumento di tutela in più.
I temi sul tavolo, dunque, sono tanti e le famiglie in crisi aspettano, da troppo tempo, delle risposte. La soluzione migliore sarebbe ovviamente quella di fare una grande e organica riforma del diritto di famiglia (l'ultima è del 1975), sovvertendo quella tendenza, in vigore dal 2014, di fare piccoli aggiustamenti che spesso contrastano l'uno con l'altro. Solo un grande ripensamento delle regole - che tenga conto dei cambiamenti di questi anni - sarebbe adatto a un governo che si è definito di svolta.
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