DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per il "Corriere della Sera"
Il 5,7% di Hermès è sparito nel nulla. O, perlomeno, questa è la tesi di Nicolas Puech, a lungo considerato il maggior azionista individuale della celebre maison e il sesto uomo più ricco di Francia. Puech non sarebbe più né l’uno né l’altro: l’81enne lamenta infatti di aver perso traccia di oltre 6 milioni di titoli Hermès, una partecipazione del valore di oltre 12 miliardi, denunciando la «truffa del secolo».
Autore del raggiro sarebbe Eric Freymond, uomo d’affari e mecenate, che per oltre vent’anni ha amministrato il patrimonio di Puech, discendente di quinta generazione di Thierry Hermès. Nel 2022 l’incarico è stato revocato nell’ambito di una controversa procedura successoria. Puech intende adottare e designare come erede il suo giardiniere, revocando il primo testamento che destinava i titoli Hermès alla fondazione Isocrate.
All’atto di modificare le sue volontà, però, il miliardario avrebbe realizzato di non possedere più la quota nella casa di moda fondata nel 1837 a Parigi. E, quindi, di non appartenere più al club dei miliardari.
Puech, residente in Svizzera, ha perciò citato Freymond dinanzi al tribunale di Ginevra: a suo dire, il finanziere gli avrebbe nascosto le operazioni effettuate sulle azioni di Hermès fra il 1998 e il 2022, attuando una «frode gigantesca».
Le accuse di Puech a Freymond sono state respinte per due volte. L’ultima, pochi giorni fa, dalla Corte d’Appello della città elvetica. Secondo i giudici, nella sua denuncia «prolissa e che non si distingue per chiarezza», Puech non ha provato le condotte truffaldine rimproverate a Freymond a cui, in ogni caso, aveva dato amplissima libertà di gestione. Ma allora che fine ha fatto il 5,7% di Hermès? Lo stesso presidente dell’azienda, Axel Dumas, ha ammesso di «non avere modo di controllare o vedere» in mano a chi sia il pacchetto di azioni.
Si tratta, del resto, di titoli al portatore: non sono intestati a nessuno, ma la loro proprietà spetta a chi ne detiene il possesso. E Puech sostiene di averlo perduto, senza sapere a beneficio di chi.
Qualche traccia, in realtà, le azioni di Hermès l’hanno lasciata. Lo stesso Puech riconosce che la vendita di una parte della quota gli ha fruttato un guadagno di 53,7 milioni fra 2008 e 2010, un periodo fra i più difficili nella storia di Hermès. Nell’ottobre del 2010, infatti, Lvmh tentò una scalata ostile alla rivale, comprando a sorpresa il 23% del capitale.
Superato lo choc iniziale, tutti gli oltre 100 membri della famiglia Hermès fecero quadrato, depositarono le loro partecipazioni in una cassaforte societaria, la H51, e così blindando il controllo del gruppo.
Tutti, tranne uno: Nicolas Puech, che non giudicava Bernard Arnault un pericolo per il futuro di Hermès e, anzi, secondo l’autorità di Borsa francese, avrebbe venduto a Lvmh un pacchetto di azioni per facilitarne l’ascesa nel capitale.
Quante? E chi ha preso le altre? È ancora un mistero.
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