DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano”
In certi casi penso che il mestiere del giudice sia fuori dalla portata di un cristiano normale, cioè conscio dei propri limiti. Il pm ha chiesto 30 anni per la mamma di Loris, il bambino ucciso a Ragusa, strangolato in casa sua con dei nastrini.
Un delitto orrendo, come tutti i delitti, ma nella fattispecie inimmaginabile per noi gente comune nel senso nobile del termine. Nel processo in corso, l'imputata è appunto la genitrice della vittima e già questo fa venire i brividi. Come fa una madre a soffocare con crudeltà la propria creatura? Qual è il movente? In cinquanta e rotti anni di giornalismo non mi era mai capitato di occuparmi di una vicenda del genere. Che ho seguito a distanza assistendo a varie trasmissioni televisive e leggendo numerose cronache invero contraddittorie.
Suppongo che il lettore sia superficialmente informato quanto me dei fatti, per cui non li riassumerò, dandoli per scontati. Si sa che la donna ha cambiato ripetutamente versione dell'accaduto, prima affermando di ignorare chi avesse ucciso Loris, poi si è inventata altre confuse ricostruzioni, infine ha accusato il suocero - col quale avrebbe avuto una relazione scoperta dal bimbo, che minacciava di rivelarla ai familiari - di aver proceduto all'infanticidio per evitare uno scandalo.
Quest'ultimo racconto della signora a me è sembrato il più verosimile sul piano logico, ma i magistrati confermano comunque che a gettare il cadavere del fanciullo nel fosso è stata lei e non il presunto amante. Ciò lascia supporre che le responsabilità dell' assassinio siano comunque anche della donna. Mentre quelle dell'uomo, nonno di Loris, non sono state accertate poiché questi risulta che all'ora del delitto fosse in casa con la compagna, come si evince dal posizionamento dei cellulari.
carmela anguzza madre di veronica panarello
Ma siamo sicuri che la questione telefonica sia decisiva? Sono assai dubbioso. Non riesco ad accettare quali verità dogmatiche le faccende tecniche. Posto che Veronica Panarello, ovvero la mamma alla sbarra, ha dimostrato di essere incoerente e incline a dire bugie allo scopo di salvarsi, nonché di aver mutato spesso strategia difensiva con disinvoltura inquietante, rimane in sospeso il movente.
In altre parole, se è stata lei a commettere l'assassinio (senza l' ausilio di complici) occorre scoprire perché lo abbia fatto. Per quale motivo concreto una mamma uccide il figlio con documentata efferatezza? Perché gli è antipatico? Perché l' ha irritata per qualche motivo finora oscuro?
È del tutto improbabile, alla luce della esperienza in campo criminale. Per arrivare a compiere un gesto simile bisogna che ci sia sotto qualcosa di grosso. E più grosso del fatto che la signora se la intendesse - ipoteticamente - col suocero non c' è niente. Non è carino che in famiglia si venga a sapere che la nuora va a letto con il suocero.
Un movente di questo tipo spiegherebbe tutto. Mancano le prove, però. Il vecchio ovviamente nega, la giovin donna altrettanto ovviamente insiste. Ergo? Primo punto.
La relazione tra lei e lui c' era o no?
Difficile che una donna ammetta di aver fatto l' amore con il padre del proprio marito se non è vero. Magari nasconde il peccato per un po', questo sì, ma se alla fine lo confessa viene voglia di crederle. Esiste solo una soluzione alternativa al giallo. Veronica ha stecchito il bimbo con le proprie mani perché lui, pur nella sua ingenuità fanciullesca, si era accorto che mamma e nonno se la intendevano e lo ha rinfacciato, una brutta mattina, alla mamma stessa.
La quale, terrorizzata all' idea che il figlio rendesse la tresca di pubblico dominio, non ha trovato di meglio che ammazzare il suo primogenito. Condannare solamente Veronica può essere corretto, ma non giusto, specialmente se a stringere i nastrini attorno al collo di Loris fosse stato qualcun altro.
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