DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 – VACANZE DA PAURA. ANCHE I FANTASMI VANNO IN FERIE (E FANNO AFFARI)
Massimo M. Veronese per “il Giornale”
A giudicare da quello che diceva Nosferatu, principe della notte, vivere per sempre è peggio di morire: «Non avere la capacità di invecchiare è terribile. Durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose».
Per questo, più che terrore, i Casper e i Freddy Kruger che abitano, almeno così si sussurra, tante dimore italiane fanno tenerezza. E piacciono da morire anche se non somigliano al Warren Beatty del Paradiso può attendere o al Patrick Swayze di Ghost.
Il turismo della paura infatti ha cifre che si aggirano sugli 85 milioni di fatturato, e tutte le grandi città, Milano, Roma, Torino e Genova hanno dato vita da tempo a spaventevoli «ghost tour» nei propri angoli oscuri.
Pare sia Napoli la città con la più alta concentrazione di fantasmi. Incantano tutti ma soprattutto noi che non ci facciamo spaventare nemmeno da Di Maio al governo: quasi nove turisti su dieci sono italiani, seguono francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli. Da vedere, o credere di vedere, del resto c' è molto.
Nel parco di Villa d' Este, a Cernobbio, sembra si aggiri avvolta da un velo di candido chiffon una ricca signora vittima negli anni Quaranta di una brutale rapina: il ladro per sottrarle gli anelli le mozzò le dita.
A farle compagnia, da una quarantina d' anni, due giovani caddies, quelli che portano le mazze da golf, fulminati da una saetta in buca 17. A Pietrasanta garantivano sull' esistenza di un soldato suicida che dopo morto, per non perdere le sane abitudini, ha continuato a montare di sentinella dal tramonto all' alba vicino alla chiesa di Santa Felicita.
Un barista giurò di aver visto una strana bambina seduta sul muretto di una rocca e poi sparire. Il giorno dopo su una panchina è spuntato Elvis Presley. In una villa sull' Aurelia vicino a Camogli c' era, sempre secondo i «si dice», il fantasma di un giovane e baldo ufficiale della Regia Marina che cedeva il passo sorridente, togliendosi il cappello, alle sole donne.
Tra i ruderi di Villa Polli Felice a Sorrento, ad ogni plenilunio, sbucava dal mare una donna di bianco vestito che gridando come Tina Cipollari a Uomini e donne guadagnava il maniero, inseguita da un cavaliere in sella a un nero destriero.
Il bianco spettro della giovane figlia di Germano dei Gibelli, morta di crepacuore per non aver sposato l' amore suo, preferisce mostrarsi, piangendo tra i merli del castello di Valbona, nel padovano, solo a chi soffre pene d' amore come la Lecciso o Bianca Atzei.
A Caprigliola, nelle notti di luna piena, una dama scende ballando la scalinata del borgo, accompagnata dalla musica di un violino.
Nella rocca dei nobili Lupi di Soragna, vagola invece Donna Cenerina, vero nome Cassandra Marinoni da Brescia, fantasmessa menagramo dagli abiti color fuliggine, che compare solo per annunciare la morte di un membro della famiglia. Tiè.
Nel museo di Benevento poi ce ne sono addirittura due: il «Monaco» che si aggira per le sale guardandoti fisso se ti incontra e «Scazzapurrei» uno scugnizzo coi capelli rossi. Alla reggia di Caserta invece spariscono gli addetti alla sicurezza durante l' orario di lavoro.
A Capodarso, dalle parti di Caltanissetta, gli spettri organizzano persino un mercato della frutta: se compri un melone il giorno dopo lo trovi tramutato in oro. Sennò chiama il 118.
Sul greto dell' Arno che scorre a San Giovanni Valdarno, solo quando piove, passa al galoppo una carrozza trainata da bianchi cavalli guidati da un auriga nero, con dentro un ricco signore in cerca delle sue ricchezze perdute.
Elena Ducas, morta di fame per colpa di Carlo D' Angiò, la trovi affacciata al calar del sole al Castello di Lagopesole, ad Avigliano, dalle parti di Potenza. Occhio però: si fa viva solo ad ogni morte di Papa.
2 – QUELLI CHE SENZA VOLERE SCATENANO GLI SPIRITI
A volte non è il posto ad essere infestato, ma tu. O meglio: sei tu che infesti il posto dove vai. Tecnicamente si chiamano Poltergeist, sono classificati come fenomeni paranormali, e si manifestano, è il caso di dirlo, in porte che si aprono e si chiudono da sole, quadri che cadono, mobili che si muovono, sedie che si spostano come è successo, per essere concreti, a Letta con Renzi.
Veri o falsi comunque restano spassosi. Come lo strano caso raccontato dal London Sunday Pictorial sotto il titolo: «Gli spiriti mettono a soqquadro una casa: famiglia terrorizzata».
La colpa era della più anziana della famiglia Smith. Appena le venivano le convulsioni tazze e bicchieri diventavano bombe, posacenere e tappeti si mettevano a correre. Traslocò. E non successe più.
Ci sarebbero quindi posti che non legano solo con alcune persone. A Londra, marzo 1958, in una casa in pieno centro, da un giorno all' altro si stacca un crocifisso dalla parete, una gondola lo insegue, rovinano lampadari.
Il Newsday manda un cronista che racconta persino di grammofoni che si scagliano contro gli specchi. Gratta gratta si scopre che il responsabile è il più piccolo: Jimmy, 13 anni, incolpevole e terrorizzato. Anche qui appena abbandonata la casa né la medesima, né Jimmy danno fuori di matto.
A Southampton, novembre 1966, è invece il tetto della camera da letto dei coniugi Boyd a essere bersagliata in un amen da una grandinata di sassi invisibili che abbatte porte e finestre e che una volta dentro casa gira intorno ai piedi dei coniugi senza toccarli.
Dopo un' ora erano già fuggiti come Speedy Gonzales.
Anche in Italia succede: a Carpegna, una volta, il campanile del convento dei francesi suonò per ore senza nessuno alle corde. Venne perlustrato dal centro studi parapsicologici di Bologna. Ma niente.
A Formia le coperte di tale B.S. presero fuoco senza una ragione nè un motivo, tra lampadine che lampeggiavano e telefono che suonava in continuazione. Va avanti per mesi, poi come è cominciato finisce.
R.B. invece ha 12 anni quando, con solo lui in casa, accappatoio e mobili si muovono come posseduti. Dura una sola notte. E scompare da sè. Come André Silva nel Milan.
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