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Emilio Orlando per www.leggo.it
C'è un fermo nel delitto di Dario Angeletti, il professore universitario ucciso nella sua auto a Tarquinia. Il biologo marino e professore associato dell’Università della Tuscia - sposato e con due figli - era apprezzato e ammirato da tutti i suoi concittadini e pare che alla base dell'omicidio possa esserci un movente passionale.
Gli inquirenti stanno interrogando all’ospedale Belcolle di Viterbo un conoscente, un uomo di 68 anni di nome Claudio Cesaris: quest'ultimo sarebbe in ospedale in quanto colto da malore.
Cesaris, 68 anni, sarebbe un conoscente della vittima, originario del nord Italia: aveva preso in affitto un appartamento nel centro di San Martino al Cimino, in via Cadorna, che è stato sequestrato dalla Procura di Civitavecchia. L'uomo fermato lavorava come ricercatore presso l'università di Pavia. Il movente dell'omicidio sarebbe legato ad una contesa sentimentale.
Ricordiamo che Angeletti è stato trovato nella sua auto, al lato passeggero, trafitto da un colpo di pistola, sparato all'interno della vettura a distanza ravvicinata. Inizialmente si è pensato a un'esecuzione, ma ora spunta l'ipotesi del delitto amoroso. Il 68enne fermato ha un regolare porto d'armi.
I carabinieri stanno valutando l'ipotesi di un movente passionale dopo che il professore si sarebbe dato appuntamento nel luogo in cui è stato poi ritrovato con una persona. Le telecamere di sicurezza installate in città hanno portato all'ex collaboratore di Angeletti.
L'uomo, raggiunto dai militari nella sua abitazione, ha avuto un malore ed è stato portato in ospedale dove continua a negare ogni suo coinvolgimento nel caso.
Per ora resta sospettato non solo per le immagini che ritraggono la sua vettura nell'area del delitto intorno all'ora presunta dell'omicidio, ma anche l'analisi dei tabulati telefonici mostra dei contatti sospetti.
L'auto appartenente al sospettato sarebbe stata ripresa dalle telecamere nella zona in cui si è consumato il delitto. Trovati segni di frenata della macchina della vittima.
Il delitto
L'uomo era insanguinato seduto al posto del guidatore con la cintura di sicurezza, a dare l'allarme è stato un passante. I militari stanno scavando nella vita del docente e sono al lavoro per ricostruire come e con chi ha trascorso le sue ultime ore.
Accertamenti saranno eseguiti anche sul cellulare per risalire agli ultimi contatti. Intanto, forse già domani, sarà eseguita l'autopsia sul corpo di Angeletti. L'esame autoptico stabilirà con esattezza quale sia la causa della morte e se la ferita alla testa riscontrata sul cadavere sia stata provocata da un colpo d'arma da fuoco arma da fuoco che allo stato non è stata ancora trovata. La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per omicidio.
Chi era il professore Angeletti
Angeletti, figlio di un medico di Tarquinia, era sposato ed aveva due figli. Era molto conosciuto e stimato nella cittadina della Tuscia dove viveva e lavorava. Dal 2010 insegnava ecologia applicata e tutela dell'ambiente marino al polo universitario di Civitavecchia.
Il suo lavoro si svolgeva anche nel laboratorio di ecologia e centro ittiogenico sperimentale alle Saline di Tarquinia, a poca distanza dal posto dove il suo corpo è stato trovato senza vita.
E il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, in un post su Fb racconta come «la città da alcune ore sta vivendo uno dei suoi momenti umani più bui», aggiungendo che in segno di lutto «saranno sospese le celebrazioni dell'accensione delle luminarie, lasciando spazio alla preghiera e alla riflessione».
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