alberto genovese

FESTINI, SESSO E DROGA: IL MONDO DI ALBERTO GENOVESE RACCONTATO DA UN’ALTRA (PRESUNTA) VITTIMA - "NON HO DENUNCIATO PRIMA PER VERGOGNA E ANCHE PER PAURA. SONO STATA DROGATA E VIOLENTATA ANCH'IO, MA HO AVUTO TIMORE PERCHÉ…” – LA RAGAZZA HA RIPERCORSO UN ANNO DI FREQUENTAZIONE FINO ALL’ARRESTO DEL MANAGER PER LO STUPRO DI UNA 18ENNE: DALLE FESTE A BASE DI COCA SULLA "TERRAZZA SENTIMENTO" FINO A UNA VACANZA A MYKONOS IN CUI…

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Sandro De Riccardis per la Repubblica

 

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È stata una delle presenze più assidue al fianco di Alberto Genovese, da un anno fa fino all' arresto di novembre per lo stupro e il sequestro di una diciottenne nel suo super attico di lusso. Modella, venti anni, alta, bionda, molto bella, è stata protagonista di una storia parallela con Genovese nello stesso periodo in cui l' imprenditore delle start-up si lasciava e poi ritornava con Sarah, la fidanzata finita indagata con lui per violenza sessuale.

 

Dopo essere stata sentita - da testimone - una prima volta in questura dagli investigatori della squadra mobile, diretta da Marco Calì, la ragazza ha presentato denuncia contro Genovese prima di Natale, e ieri è comparsa in procura. Dov' è rimasta per oltre tre ore davanti al procuratore aggiunto Letizia Mannella e al pm Paolo Filippini, titolare dell' inchiesta insieme all' altro pm Rosaria Stagnaro. «Non ho denunciato prima per vergogna e anche per paura - avrebbe detto la ragazza agli inquirenti -. Sono stata drogata e violentata anch' io, ma ho avuto timore di mettermi contro una persona che mi sembrava molto potente. Ho pensato che denunciare sarebbe stato inutile».

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In questo secondo esame davanti agli investigatori è stato chiesto alla ragazza di ripercorrere il suo racconto, precisando dettagli su quasi un anno di frequentazione con Genovese, sulle feste a base di cocaina nel super attico a pochi passi dal Duomo di Milano, quella "Terrazza sentimento" diventata tristemente nota dopo lo stupro della diciottenne nella notte tra il 10 e l' 11 ottobre scorso.

 

Ma la ragazza ha parlato anche di una vacanza con Genovese a Mykonos a metà settembre e di altri viaggi. Soprattutto, è stata chiamata a chiarire i momenti più dolorosi della sua esperienza con l' imprenditore, quelle violenze a cui non ha potuto opporsi perché era in uno stato di incoscienza.

 

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Anche lei ha infatti raccontato, come le altre vittime, di essere stata drogata con sostanze che l' hanno sprofondata in uno stato di incoscienza prima di aver subito rapporti sessuali violenti a cui non ha potuto opporsi. Episodi consumati tutti a Milano, nell' abitazione dell' imprenditore.

 

Per gli investigatori, il caso ricostruito ieri è il più delicato tra i sei denunciati dalle ragazze. Quello del 10 ottobre scorso che ha dato il via all' indagine è cristallizzato nei video delle telecamere a circuito chiuso della stessa camera da letto di Genovese. Un secondo caso a Ibiza, nella vacanza tra il primo e il 12 luglio, ha modalità molto simili a quello di ottobre, ed è considerato attendibile perché raccontato prima che quest' ultimo venisse reso pubblico, da una ventitreenne che non conosceva l' altra vittima.

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Le altre denunce hanno trovato riscontri nei video ma anche nella corposa corrispondenza telematica sequestrata a Genovese o fornita dalle vittime. Ed è per questo che gli inquirenti hanno voluto risentire la giovane e precisare ancora meglio il confine tra atti consenzienti e altri dai quali non ha potuto difendersi.

 

 

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