gabriele vincenzo paparelli

“MIA MADRE ERA CON PAPA’ QUANDO LUI MORÌ: GLI ESTRASSE IL RAZZO DALL’OCCHIO. LEI CADDE IN DEPRESSIONE, HA TENTATO PIÙ VOLTE IL SUICIDIO” - IL FIGLIO DI VINCENZO PAPARELLI RICORDA IL TERRIBILE OMICIDIO DEL PADRE, IL TIFOSO DELLA LAZIO UCCISO 46 ANNI FA DA UN RAZZO SPARATO DALLA CURVA SUD PRIMA DEL DERBY – “PURTROPPO CI SONO ALCUNI TIFOSI CHE INSULTANO ANCORA MIO PADRE. SCRIVONO SUI MURI ‘10-100-1000 PAPARELLI’ E BESTIALITÀ SIMILI. LA CHIAMANO ‘GOLIARDIA’, MA GOLIARDIA DI COSA? SANDRI, DE FALCHI, SPAGNOLO E GLI ALTRI TIFOSI VENGONO RISPETTATI, MIO PADRE NO” – “LA MORTE DI RAFFAELE MARIANELLA, L’AUTISTA DEL PULLMAN UCCISO A RIETI. MI HA RICORDATO QUELLA DI PAPÀ. NON SI PUÒ MORIRE COSÌ"

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Estratto dell’articolo di Francesco Pietrella per www.gazzetta.it

 

gabriele paparelli davanti al murales dedicato al padre

Aggrappato a cinque parole da quarantasei anni. Con la punta delle dita. Con la forza del ricordo. Accompagnato da una mano invisibile che ancora oggi gli sfiora le guance e lo lascia furente sull’uscio di casa. "La prossima volta ti porto", disse papà. Lo sto ancora aspettando". Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, il tifoso della Lazio ucciso da un razzo scagliato dalla Curva sud durante il derby d’andata del 1979, lo racconta con un filo di voce ogni 28 ottobre da quasi mezzo secolo.

 

Vincenzo Paparelli

[…] Che padre è stato Vincenzo Paparelli?

"Un uomo che ha sempre messo al primo posto la famiglia. Aveva un’officina, amava il suo lavoro, gli piaceva giocare a tennis, pescare e andare in bicicletta, ma la sua passione era la Lazio. Quel giorno rinunciò a un compleanno a Valmontone per andare all’Olimpico. “Vi raggiungo quando finisce”, disse lui, uscendo dalla porta. Io avevo 8 anni, ma avevo capito che c’era qualcosa di strano".

 

Quando realizzò cosa fosse successo?

"La sera. Nel pomeriggio i vicini di casa mi portarono al lunapark, ma avevo già intuito. La vita della nostra famiglia non è stata più la stessa. Si è sgretolata in milioni di pezzi. Mia madre era con lui quando morì: gli estrasse il razzo dall’occhio provocandosi un’ustione. Aveva 29 anni, cadde in una depressione da cui non si è mai ripresa totalmente. Ha tentato più volte il suicidio. Io e mio fratello, che non c’è più da anni, siamo cresciuti col terrore di tornare a casa e non trovarla più. Non abbiamo avuto un’infanzia semplice: io andai da una zia, lui da un’altra. Ci hanno protetti".

 

All’Olimpico sventola da anni un bandierone con il volto di suo padre. Che effetto le fa?

il posto allo stadio dove mori' paparelli

"Orgoglio, ma anche dolore. Ogni volta che entro all’Olimpico e la vedo penso a lui. Ma sono felice che renda mia figlia così fiera. Ha 13 anni, è tifosissima della Lazio, qualche anno fa andò allo stadio insieme al nonno materno e vide la bandiera. Quando rientrò mi chiese come mai Vincenzo fosse lì, tra i tifosi. Le spiegai tutta la storia per filo e per segno. Ne stavamo parlando anche domenica, durante Lazio-Juve. Mi ha chiesto se fosse possibile mandare un vocale in una radio romana per ringraziare pubblicamente l’autore di quella bandiera. Papà vive attraverso queste cose".

gabriele paparelli

 

La fobia per lo stadio ce l’ha ancora?

"Sì, e non penso che se ne andrà mai. Ci vado molto poco, più che altro per far felice mia figlia. Io sono e sarò sempre un tifoso laziale, ma sugli spalti mi tornano in mente i cattivi pensieri".

 

Cos’è che la rende fiero del ricordo di suo padre?

"L’affetto. Ogni 28 ottobre leggo migliaia di messaggi di tifosi laziali di oggi e di ieri, adulti e ragazzini, romanisti, juventini. Anche se purtroppo sono ancora costretto a cancellare quelle stupide scritte sui muri che mi hanno perseguitato".

 

Perché infangano ancora il suo nome?

"Me lo chiedo da quasi cinquant’anni, è un modo per colpire i laziali. La chiamano “goliardia”, ma goliardia di cosa? Sandri, De Falchi, Spagnolo e gli altri tifosi vengono rispettati, mio padre no. Mi tocca ancora leggere “10-100-1000 Paparelli” e bestialità simili. Una vergogna. Sono sempre meno, ma giro ancora con uno spray sotto il sedile per cancellare le scritte".

striscione contro paparelli

 

[…] Tra i giocatori chi le ha mostrato più vicinanza?

"Paolo Di Canio. Vent’anni fa invitò me e mio fratello a Formello e poi a pranzo. Voleva conoscerci e farsi raccontare nostro padre. Un gesto che non ho mai dimenticato. Negli anni, poi, ho ricevuto diversi inviti anche dal presidente Lotito".

 

E delle istituzioni, invece?

"Walter Veltroni. Quand’era sindaco di Roma trovò lavoro a me e mio fratello. Disse che la città ce lo doveva. Poi inaugurò un parco in onore di papà, col suo nome. Una persona d’oro".

claudio lotito gabriele paparelli

 

Dalla Roma ha mai ricevuto qualche messaggio?

"Mai. Né Totti, né nessuno. Mi sono sempre chiesto perché".

 

Ha mai incontrato Giovanni Fiorillo, l’uomo che lanciò il razzo e uccise suo padre?

"No. Quando era latitante ero troppo piccolo, non ho mai partecipato alle udienze e ai processi. Ma mi sarebbe piaciuto avere un confronto con lui, a dire il vero. Gli avrei chiesto “perché?”".

 

omicidio vincenzo paparelli 2

Come mai le morti di suo padre, di De Falchi e di tutti gli altri tifosi scomparsi negli anni non invitano le persone, gli ultrà, a far cessare in modo definitivo la violenza legata a questo mondo?

"Mi chiedo anche questo da tanti anni. Il calcio dovrebbe essere amicizia, al massimo sfottò. A tal proposito, vorrei mandare un abbraccio alla famiglia di Raffaele Marianella, l’autista del pullman morto a Rieti. La sua morte inspiegabile mi ha ricordato quella di papà. Non si può morire così".  […]

Giovanni Fiorillovincenzo paparelligabriele paparelli omicidio vincenzo paparelli 1Giovanni Fiorillol'omaggio di alcuni tifosi a vincenzo paparelli la settimana dopo la sua mortevincenzo paparelli con il figlio gabrieleUN MURALE PER VINCENZO PAPARELLI, ANTONIO DE FALCHI E GABBO SANDRIla notizia dell'uccisione di vincenzo paparelli