luca casarini

LA FINANZA VOLEVA ARRESTARE CASARINI – HANNO RISCHIATO BEN PIÙ CHE UN PROCESSO L’EX LEADER DELLE TUTE BIANCHE E GLI ALTRI INDAGATI: LE FIAMME GIALLE HANNO INDICATO ESPLICITAMENTE LA POSSIBILITÀ CHE NEI CONFRONTI DEL GRUPPO DIRIGENTE DI MEDITERRANEA, LA ONG FONDATA DA CASARINI, VENISSERO EMANATE “MISURE CAUTELARI PERSONALI”. LE ARGOMENTAZIONI DANNO BENE IL SENSO DELLA GRAVITÀ DEGLI ELEMENTI RACCOLTI, A PARTIRE DALL’ELEMENTO PIÙ MARCATO: “L’INCLINAZIONE A DELINQUERE”

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Lodovica Bulian e Luca Fazzo per "il Giornale" - Estratti

 

luca casarini

Hanno rischiato ben più che un processo a piede libero Luca Casarini e gli altri indagati dell’inchiesta della Procura di Ragusa sull’attività di Mediterranea, la ong fondata dall’ex antagonista e dall’ex assessore veneziano (in quota Verdi) Beppe Caccia. A conclusione delle indagini che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio per favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina nei confronti di Casarini e degli altri indagati, le «fiamme gialle» hanno indicato esplicitamente la possibilità che nei confronti del gruppo dirigente di Mediterranea venissero emanate «misure cautelari personali».

 

panorama - i finanziamenti dei vescovi a luca casarini

Alla fine la magistratura del capoluogo ibleo ha deciso che gli arresti fossero superflui. Ma le argomentazioni della Gdf danno bene il senso della gravità degli elementi raccolti a carico di Casarini & compagni, a partire dall’elemento più marcato: l’inclinazione a delinquere, con la possibilità concreta che - se lasciati in circolazione - i capi di Mediterranea avrebbero potuto commettere di nuovo altri reati simili.

 

A poter chiedere mandati di cattura è unicamente la magistratura, e nel loro rapporto informativo gli investigatori della Finanza lasciano ovviamente la decisione ai pm Fabio D’Anna e Santo Fornasier. Ma fin dalla seconda riga, con l’intestazione dell’informativa, il concetto è chiaro: «Esito indagini. Richiesta misure cautelari».

luca casarini

 

(...)

Insieme alle misure cautelari contro il quartetto la Finanza suggerisce il sequestro della Mar Jonio, la nave usata per trasbordare i profughi, e dei 125mila euro incassati dalla Maersk, il colosso danese dei trasporti marittimi, per liberare la sua nave Etienne dai 27 profughi. Il sequestro della nave viene disposto, invece Casarini e gli altri indagati restano a piede libero.

 

 

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