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FINCHE’ (LA PANDEMIA) DURA, FA USURA – IL TITOLARE DI UNA PALESTRA MESSO IN GINOCCHIO DALLE CHIUSURE DENUNCIA: “LA MIA BANCA NON MI HA DATO UNA SOLUZIONE. DAI DEBITI VOLEVANO “SALVARMI” SOLO GLI USURAI, 150 EURO A SETTIMANA DI INTERESSE OGNI 10 MILA EURO PRESTATI. MI SONO SALVATO ALL’ULTIMO SECONDO…” – VIDEO

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https://www.leggo.it/italia/roma/roma_palestra_covid_usura_debiti_interesse_soldi_ambulatorio_antiusura_confcommercio-5972577.html

 

 

Lorena Loiacono per www.leggo.it

 

Usura

Stava per perdere tutto, Mario (nome di fantasia). La sua palestra e il lavoro di una vita, infatti, stavano finendo nelle mani sbagliate: quelle degli strozzini.

 

 

Come si è trovato in questa situazione?

«Quando sei in crisi perdi di lucidità, non sai a chi aggrapparti. Ma tengo a dire che la mia palestra andava bene. Rappresenta il mio lavoro da sempre, non ho mai avuto bisogno di indebitarmi. O meglio, mai fino ad oggi».

 

 

Colpa del Covid?

Usura

«Sì, con il Covid e le restrizioni abbiamo dovuto chiudere: è iniziato tutto così. Avevamo troppe spese e nessuna entrata. I costi di gestione crescevano di mese in mese, all’inizio pensavo che avremmo riaperto presto, poi ho capito che non sarebbe finita velocemente».

 

 

A chi si è rivolto?

«Alla mia banca, ma non mi hanno dato una soluzione. Non sapevo più come uscirne e a quel punto sono stato avvicinato da persone che evidentemente già sapevano cosa mi stava accadendo».

 

 

In che modo è stato “avvicinato”?

«Sono persone che conoscevano la mia palestra, sapevano come girarmi intorno».

 

 

Si è sentito accerchiato?

Usura

«No, anzi: ci siamo sentiti telefonicamente, senza insistenza e direi con proposte sfuggenti. Non mi davano la sensazione di volermi convincere o costringere. Un atteggiamento amichevole. Tanto che mi sembrava che quella fosse la soluzione».

 

 

Di quale cifra aveva bisogno?

«Avrei iniziato con 20mila euro».

 

 

E gli interessi applicati?

«Per 10mila euro avrei dovuto dare, in più, 150 euro a settimana: sono 600 euro in più al mese. Un suicidio».

 

 

Ha accettato?

«Mi sono fermato all’ultimo secondo: per caso, mi sono confidato con un amico e lui mi ha raccontato che c’era già passato, che era caduto in quella trappola e che io non avrei dovuto farlo. Lui si è salvato rivolgendosi all’Ambulatorio anti-usura e così ha portato anche me».

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Com’è andata?

«All’inizio ero scettico, hai tanta paura che non credi più a niente: non pensavo che ci fosse qualcuno che davvero potesse aiutarmi. E invece è stato così: è possibile chiedere aiuto, bisogna farlo ma con le persone giuste. Si può accedere al microcredito, ai finanziamenti senza cadere nella rete dell’usura. Stavo per rovinarmi: oggi mi sento un miracolato».

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