DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL…
FURIA CIECA, SANGUE A FIUMI – IL 23ENNE UMBERTO CATANZARO È STATO UCCISO IN UN AGGUATO PER UNO SCAMBIO DI PERSONA – IL GIOVANE CALCIATORE È STATO COLPITO DAI PROIETTILI SPARATI DA UN BOSS DELLA CAMORRA, CHE VOLEVA “VENDICARSI” PER LA DIFFUSIONE DI UN VIDEO HARD DELLA FIGLIA 17ENNE: IL VERO OBIETTIVO ERA IL FIDANZATO DELLA RAGAZZA – DOPO DUE MESI DI AGONIA, IL 23ENNE È DECEDUTO IN OSPEDALE…
Estratto dell’articolo di Gennaro Scala per il "Corriere della Sera"
Lo chiamavano «Freccia». Il soprannome se l’era guadagnato sui campi di calcio polverosi dell’Eccellenza, per la sua accelerazione bruciante. Umberto Catanzaro, 23 anni, è morto ieri nel reparto di rianimazione dell’ospedale Pellegrini di Napoli, dove era stato ricoverato dopo essere rimasto gravemente ferito il 15 settembre ai Quartieri Spagnoli, colpito per errore durante un agguato di camorra.
L’inchiesta ha già portato a più provvedimenti restrittivi. [...] Esterno d’attacco, aveva mosso i primi passi nel settore giovanile del Bari, maturando poi nella juniores nazionale della Paganese. Veloce, generoso, disciplinato: qualità che gli avevano aperto le porte di diverse squadre dilettantistiche, dall’Afro Napoli al Garda. Fino alla sua nuova casa, il Rione Terra. [...]
Il giovane non si è mai ripreso dalle gravissime ferite riportate il 15 settembre, quando venne raggiunto da colpi d’arma da fuoco durante quello che, secondo gli investigatori, fu un agguato ordito per vendetta dopo la diffusione di un video hard. Catanzaro non era il reale obiettivo del raid.
Centrato all’addome, era stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove è rimasto per quasi due mesi in prognosi riservata. La sua Smart ForFour era stata ritrovata crivellata di proiettili. L’inchiesta, affidata ai carabinieri della Compagnia Cen-tro, ha portato il 19 ottobre all’esecuzione di cinque misure cautelari.
Tra loro anche quella di un capoclan, una giovane donna e due minorenni. Il raid sarebbe stato ordinato dal boss. L’obiettivo era il fi-danzato 17enne della figlia, colpevole di aver diffuso un video hard che ritraeva la giovane. [...] Il boss, sebbene ai domiciliari, avrebbe deciso di scendere personal-mente in strada, insieme al figlio 16enne e a un terzo complice. Ma a farne le spese è stato un innocente.
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