DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
appello per abbattere i bisonti
Nel North Rim del magnifico Grand Canyon ci sono troppi bisonti e devono essere decimati. Perché fanno danni, rappresentano un guaio. La soluzione è drastica, affidata ai fucili. Detto così sembra semplice, siamo in America, non mancano certo le carabine. E invece un piccolo «ostacolo» esiste: troppi cacciatori.
Il parco ha lanciato il bando mettendo a disposizione 12 posti ed è stato sommerso dalle richieste. Oltre 45 mila persone hanno riempito il formulario, fornendo i dati e le garanzie necessarie.
Una valanga di tiratori, un esercito di fucilieri ai quali non pare vero di poter aggiungere ai loro trofei la testa di una creatura possente. Il 15 per cento è residente in Arizona, quindi ci sono volontari del Texas, del Colorado, della California e dello Utah. Chi saranno i prescelti? Lo scopriranno tra una settimana, quando saranno sorteggiati 12 nomi da un pool di 25 selezionati.
Tutti sono stati avvertiti, non sarà una passeggiata e neppure un tiro a segno. Ognuno potrà uccidere un solo esemplare, niente stragi come quelle viste all'epoca del Vecchio West.
Siamo in un parco nazionale, con regole ferree, dunque è proibito usare mezzi e animali da supporto, tipo i muli o cavalli. Dovranno portarsi dietro scorte, zaini pesanti, materiale da campeggio e tutto ciò che serve a trattare in loco la carcassa della preda. Quanto alla mira si richiede 3 centri su cinque su un target di 10 centimetri a 100 metri di distanza.
Il terreno poi è insidioso, aspro, difficile. E le condizioni climatiche avverse diventano un ostacolo, così come il marciare in altitudine. Magari nevicherà. Le battute di caccia inizieranno - salvo sorprese - alla fine di settembre, con temperature non sempre amiche. La Natura aiuta, come giusto che sia, gli animali che le appartengono.
I candidati ne sono consapevoli, sanno pure che dovranno essere in perfetta forma. È uno dei requisiti sottolineati dalle autorità, ricordano quanto sia selvaggio il teatro. La raccomandazione può apparire superflua e invece non lo è: c'è chi si perde da quelle parti, resta vittima di cadute, finisce in qualche crepaccio tra le rocce. C'è il Grand Canyon turistico, quello dei selfie sul bordo del precipizio, con immagini da cartolina, ma lo stesso spettacolo si trasforma a volte in trappola.
È un paesaggio maestoso e unico dove i bisonti sono cresciuti. Il New York Times rammenta che ve erano decine di milioni nell'intero Nord America, poi scesi a poche centinaia dopo la conquista dell'Ovest, quindi sono di nuovo cresciuti. Il Park Service parla di 500 mila capi a livello nazionale mentre il canyon è la riserva di almeno 500.
troppi bisonti nel grand canyon
Vennero introdotti in zona per un esperimento agricolo attorno al 1900, un'idea lanciata dal proprietario di un ranch, Charles «Buffalo» Jones. Il progetto fallì, ma un'ottantina di animali rimasero, vagando da un sentiero all’altro.
Senza un intervento drastico possono triplicarsi aumentando il loro impatto. I ranger spiegano che i «giganti» divorano piante, inquinano l'acqua, rovinano siti archeologici. Per fermarli ne hanno trasferiti 86 in base ad un accordo con tribù di nativi e ne abbatteranno 300.
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