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LA FRANCIA FA SUL SERIO NELLA GUERRA AL FUMO: SIGARETTE VIETATE NEI PARCHI, IN SPIAGGIA, ALLA FERMATA DELL’AUTOBUS, VICINO ALLE SCUOLE PER PROTEGGERE LA SALUTE DEI BAMBINI - I TAVOLINI DEI BAR SONO STATI RISPARMIATI, CON UN’INDULGENZA APPLICATA ANCHE ALLE SIGARETTE ELETTRONICHE - MOLTI CRITICANO LA MANCANZA DI CORAGGIO DEL GOVERNO, IL COMITATO CONTRO IL TABAGISMO: “LE NUOVE REGOLE VANNO NELLA GIUSTA DIREZIONE MA RESTANO INSUFFICIENTI”
Stefano Montefiori per il Corriere della Sera - Estratti
francia guerra al fumo sigarette al bando
Da oggi in Francia sarà vietato fumare nei parchi e nei giardini pubblici, in spiaggia, alla fermata dell’autobus, vicino alle scuole, alle piscine e alle biblioteche. I tavolini dei bar sono stati risparmiati, con un’indulgenza applicata anche alle sigarette elettroniche, ignorate dal nuovo provvedimento.
Le nuove regole, severe ma non abbastanza secondo le associazioni anti-tabacco, ubbidiscono a due principi: da un lato proteggere la salute dei cittadini e in particolare dei bambini dagli effetti del fumo passivo; dall’altro «smetterla di rompere le palle ai francesi», eterno monito della politica parigina dai tempi di Pompidou.
« Mais arrêtez d’emmerder les Français! », è la frase che Georges Pompidou lanciò nel 1967 (quando era premier sotto la presidenza de Gaulle) a un povero funzionario zelante che veniva a proporre l’ennesimo regolamento. Pompidou era un uomo colto ed elegante, e quelle parole esasperate sono passate alla storia: se la burocrazia e i tecnocrati sono riusciti a innervosire lui, figurarsi i cittadini comuni.
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Da allora qualsiasi politico che voglia strizzare l’occhio al popolo tiene ben presente quella frase oppure la ripete esplicitamente, come ha fatto lo scorso febbraio il ministro Yannick Neuder quando si dibatteva se includere nel divieto le terrazze dei bar oppure no. Il rito della sigaretta e caffé al tavolino è salvo, ma molti criticano la mancanza di coraggio del governo.
Se l’«obiettivo è promuovere una generazione senza tabacco», come sottolinea la ministra della Salute, Catherine Vautrin, bisognava forse vietare il fumo in tutti luoghi all’aperto frequentati dai bambini, comprese le terrazze di bar e ristoranti, e soprattutto includere anche le sigarette elettroniche.
«Le nuove regole vanno nella giusta direzione ma restano insufficienti», dice Yves Martinet, presidente del Comitato nazionale contro il tabagismo. Il problema è che gli esperti non sono d’accordo sugli effetti del fumo passivo da sigaretta elettronica: «Quasi inesistenti»
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