DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Licia Granello per La Repubblica
A volte ritornano. O meglio, rivincono. A cinque anni dal primo successo, un locale pugliese è di nuovo il miglior bar italiano. Allora come oggi, è il "300.000 Lounge", dal nome della piazza leccese che lo ospita. Tre è il suo numero fortunato.
Tre i locali della costellazione De Matteis, che comprende anche due ristoranti, il "Nazionale", a pochi passi dalla Lounge, e il "Terrazza 300mila" di Otranto. Tre le generazioni dei De Matteis coinvolte. E per i multipli, trecento le etichette di whisky e altrettante di gin, contraltari alcolici all' offerta mattutina, dove trionfano pasticciotti e centrifughe.
Benvenuti nella generazione dei migliori bar 2.0, dove l' offerta è declinata a 360°, con attenzione ossessiva alla materia prima, l' offerta multiforme e originale, capace di plasmarsi sui clienti come un guanto di lattice. Una crescita che non ha eguali nel mondo, se è vero che nemmeno a Parigi e New York ci si può idealmente accomodare dall' alba a notte fonda, seguiti e coccolati con una diversa sequenza di ghiottonerie dolci e salate, salutistiche e trasgressive, figlie della tradizione e genialmente innovative.
caffetteria torinese a palmanova
La guida del Gambero Rosso ha percorso con Illy 18 anni della storia italiana attraverso i bar. Che a cavallo di inizio millennio erano irrimediabilmente votati al dolce: caffè e pasticceria. La pausa pranzo non andava oltre il magico trittico panino-focaccia-insalata. Merenda non pervenuta, aperitivi vincolati all' altro immancabile tris patatine- olive-arachidi.
Oggi, alla "Caffetteria Torinese" di Palmanova, si servono scampi crudi dalle 8 del mattino e, al posto delle patatine, chips di alghe e verdure disidratate. Alla "Viennoiserie Gian" di Castiglione delle Stiviere si reinterpreta il club sandwich con i prodotti della terra mantovana, servito con infusioni d' erbe spontanee. Al "Dolce Salato" di Pianoro, Bologna, il pomeriggio è scandito dall' uscita dal forno di torte e mignon a bassa grammatura di zucchero integrale e l' unica concessione è per il caffè, accompagnato da una carezza di zabaione fatto al momento.
E da "Hackert", a due passi dalla Reggia di Caserta - menzione d' onore per coraggio e qualità - Marco Merola ondeggia tra lievitati fragranti e sfizi dove la materia prima campana trionfa. L' Emilia Romagna, seconda solo alla Lombardia per locali "tre chicchi & tre tazzine", vanta due bar ad alto tasso artigianale: il "Lievita" di Riccione e lo "Staccoli Caffè", dove forno a legna e lievitazioni naturali sono conditio sine qua non per fragranti pani "monocultivar" (Gentile Rosso, mais Fioretto...). E poi il sociale. Al "300mila Lounge" hanno avviato un progetto di formazione per fornai nel carcere minorile di Lecce insieme a "Made in Carcere". E li chiamano ancora (solo) bar.
viennoiseire gian a castiglione delle stivierehacker a caserta
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