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Camilla Curcio per www.tag43.it
In Cina, alle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, i parchi pubblici e le piazze si riempiono di gruppi di nonne che, facendosi spazio tra runner, passanti e famiglie, si radunano per ballare, tutte insieme, sulle note di famose canzoni tradizionali. Il tutto a un volume sconsiderato, cosa che ha creato qualche problema con i residenti.
I residenti contro le nonne danzanti
Da mesi i residenti cercavano una soluzione e pare proprio l’abbiano trovata. Si tratta di un dispositivo simile a una pistola in grado di disattivare un altoparlante da una distanza di 50 metri. «Finalmente c’è tranquillità. Per due giorni le signore pensavano che il loro stereo non funzionasse», ha scritto un utente su Taobao, la versione cinese di eBay, recensendo l’aggeggio.
E ancora: «Che invenzione geniale, con questo device sarò il leader del mio quartiere», ha commentato un altro. «Non è un oggetto qualsiasi, è il simbolo della giustizia sociale».
Il boom dei device contro l’inquinamento acustico
Device per abbattere l’inquinamento acustico stanno conoscendo un vero proprio boom in Cina, anche perché evitano spiacevoli faccia a faccia. Come è accaduto con le nonnine danzanti. «Una volta ho provato a confrontarmi con loro ma la polizia mi ha bloccato», ha raccontato al Guardian un residente di Guiyang.
«Pensavano volessi aggredirle. Sapete bene che in questo Paese vale una regola soltanto: il singolo non avrà mai più valore della collettività». Fino a ora, fortunatamente, non si sono registrati scontri veri e propri. Anzi, quasi sempre, si è arrivati a compromessi vantaggiosi per entrambe le parti. Come è successo a Lanzhou: gli abitanti hanno proposto l’idea di realizzare una discoteca silenziosa grazie all’uso di auricolari bluetooth.
La tradizione della danza di piazza in Cina
In Cina ci sono circa 100 milioni di nonne danzanti. L’abitudine di ritrovarsi per ballare o fare esercizio ha permesso a tante donne che vivono da sole o con parenti molto più giovani di socializzare. Un po’ come le nostre balere.
Nata nel 1960, la danza di piazza è una tradizione che affonda le sue radici nella Rivoluzione Culturale e continua a essere vista dal governo come «una soluzione efficace per migliorare la qualità della vita delle persone anziane e, automaticamente, ridurre le spese mediche e gli oneri finanziari», scrive il South China Morning Post.
«Le partecipanti più affezionate sono soprattutto signore in pensione, con figli adulti. Un’occasione del genere diventa per loro l’equivalente di un evento mondano a cui sono felici di prendere parte». Non ci sarebbe nulla di sbagliato se la cosa non degenerasse, fin troppo spesso, in una sorta di competizione tra gang rivali, con impianti stereo pronti a sparare decibel a una potenza insopportabile.
La battaglia per conquistare un play ground
Da tempo, i social sono pieni di video che mostrano 70enni agguerritissime che litigano coi giocatori di basket che vogliono impadronirsi della loro area. O, addirittura, pronte a invadere un campo da calcio per montare una coreografia nel bel mezzo di una partita. Vicende che hanno portato alcune città a prendere provvedimenti.
Nel 2019, ad esempio, l’amministrazione di Tianjin ha introdotto una multa fino a 500 renminbi (circa 67 euro) per le nonnine incapaci di seguire le regole della convivenza civile. In alcuni casi, però, la legge non ha aiutato a evitare la violenza. A Shijiazhuang, i residenti le hanno colpite con pezzi di tofu, pittura e olio di motore.
«A oggi, penso non sia più un costume da preservare ma una gatta da pelare insopportabile. Le vecchie generazioni non rispettano la società, credono che la nazione sia stata costruita attorno a loro e alle loro esigenze», ha tuonato una cittadina di Guiyang. «Non guardano in faccia nessuno, non ascoltano nessuno. Noi giovani, dal loro punto di vista, non abbiamo i requisiti per metterle in discussione».
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