DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME…
Giulia Echites per www.repubblica.it
Tre gemelli separati alla nascita che crescono a chilometri di distanza uno dall’altro, in ambienti e famiglie diverse, senza naturalmente sapere nulla uno dell’altro. Poi, la vita fa in modo che uno scopra e trovi un altro e i due insieme trovino il terzo. Negli Stati Uniti, la storia vera dei tre gemelli che il destino ha riunito trova spazio su tutti i giornali, i tre ormai uomini diventano famosi, fanno comparse nei film e aprono ristoranti.
Quale vicenda migliore da adattare per un film che potrebbe essere una boccata d’aria fresa, una fonte di buone sensazioni per chi esce dalla sala cinematografica dopo averlo visto? E infatti è in questi giorni nei cinema americani Three Identical Strangers, documentario diretto da Tim Wardle che racconta sì l’incontro straordinario dei tre, ma purtroppo anche l’evoluzione drammatica della loro storia, col risultato che il film diventa più che altro uno spunto di riflessione sulla natura umana e lascia un senso di amarezza più che di benessere.
Realizzato attraverso i racconti dei protagonisti, dei testimoni di questa incredibile storia e immagini di repertorio, il documentario di Wardle inizia a narrare la vicenda dal 1980, quando Robert Shafran, diciannove anni, si iscrive al Sullivan County Community College, nello Stato di New York. Come succede spesso a molti studenti al primo giorno di università, il senso di insicurezza e imbarazzo prevale sull’agio, così Robert vorrebbe farsi notare il meno possibile, passare inosservato. Eppure, gli capita l’esatto contrario: tutti gli sorridono, lo salutano, gli chiedono come sta. Lo chiamano però Eddy, perché è per Eddy Galland che lo scambiano, studente che era stato in quel College fino a poco tempo prima.
Sarà Michael Domitz, compagno di stanza di Robert, a spiegare l’equivoco al nuovo arrivato: stessi capelli ricci e neri, stessa bocca, stesso sorriso. Anche stesso fisico, Robert ed Eddy sono entrambi alti e con le spalle larghe. Quando poi Robert scopre che la data di nascita di Eddy è la sua, 12 luglio 1961, capisce che non si tratta solo di tante coincidenze, Eddy è suo fratello gemello. I due sono stati separati alla nascita e i loro casi sono poi stati gestiti dall’agenzia Louise Wise Services.
Ora però il destino li ha fatti ritrovare e la loro, fin qui, bella storia viene raccontata da tutti i giornali e dalle reti televisive locali. È così che una signora del Queens scopre che i gemelli non sono due, ma tre e il terzo è proprio suo figlio adottivo David. I tre, riuniti, vengono festeggiati da metà Stati Uniti, compaiono sulle copertine delle riviste, sono fotografati da Annie Leibovitz e partecipano, per un cameo, pure in Cercasi Susan disperatamente, il film con Madonna e Rosanna Arquette. A New York il loro ristorante, Triplets diventa un locale di tendenza.
Perché però a nessuno, neppure ai genitori adottivi, era stata detta la verità? Lawrence Wright è il giornalista del New Yorker, premio Pulitzer, che aiuterà i gemelli a tornare indietro nel tempo e a scoprire che loro sono i tre sopravvissuti di un parto quadrigemellare. Wright racconta questa parte della storia, che è la parte drammatica, nel documentario Three Identical Strangers: i neonati sono stati le cavie degli esperimenti degli psichiatri Peter Neubauer e Viola Bernard, i cui obiettivi erano capire in questo modo come individui con gli stessi geni si sarebbero comportati in ambienti diversi.
Robert, Eddy e David sono stati quindi affidati a tre famiglie di ceti sociali diversi, con la complicità dell’agenzia di adozione, la Louise Wise Services, che però ora, denunciata, sostiene di non avere mai saputo niente degli esperimenti.
Eddy si è tolto la vita nel 1995, soffriva di depressione, ma molti sostengono che l’aver scoperto di essere stato per tutta la vita la cavia di un esperimento lo abbia portato a prendere questa tragica decisione. Il dottor Neubauer è morto nel 2008. Non potendo fare domande a lui, per il suo documentario Wardle fa intervenire Natasha Josefowitz l'ex assistente, oggi novantenne, dello psichiatra che lo ha seguito in tutti i suoi esperimenti. La donna cerca di convincere regista e pubblico del fatto che ciò che siamo diventati nella vita, ciò che abbiamo fatto, è dipeso dai nostri geni.
È con l’intenzione di dimostrare questo che gli psichiatri hanno separato i gemelli, facendoli crescere in realtà diverse e andando a trovare loro (come altri gemelli separati) ogni anno per sottoporli a dei test. È la teoria opposta a quella secondo cui quasi tutto ciò che siamo dipende dalla natura e dall’ambiente in cui viviamo. Tim Wardle dà spazio a entrambe le tesi senza appoggiare nessuna delle due.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO…
DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI…
DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO…
FLASH – SUSSURRI E GRIDA! PER IL SUO ULTIMO VIAGGIO UFFICIALE, JOE BIDEN HA SCELTO L’ITALIA: DAL 9…
DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…