RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
«La Guida Suprema, Ali Khamenei, ora si troverebbe in zona sicura, giusto? A precisarlo son state le stesse autorità iraniane...», sospira il generale Vincenzo Camporini, 78 anni, già capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare e della Difesa, tra i massimi esperti di strategia e forze armate.
Che vuole dire, generale?
«Che gli iraniani non si sentono affatto sicuri, anche dopo aver lanciato una pioggia di missili verso Tel Aviv».
Temono che Israele stia preparando qualcosa per l’anniversario del 7 ottobre?
«Non so che abbia in mente di preciso Netanyahu, un regime change in Iran o altro, ma certo è preoccupato. L’obiettivo di Israele è senz’altro interrompere l’opera di arricchimento dell’uranio che è in corso, secondo l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, nei siti nucleari iraniani. […]» .
IRAN - SITI DI ARRICCHIMENTO DELL URANIO
E allora?
«Non credo che Israele userà l’arma aerea, i siti nucleari iraniani non sono sotterranei, sono “incavernati”, impossibile colpirli dal cielo, non basterebbe neppure la bomba da 900 chili che ha ucciso la settimana scorsa Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah […] Serviranno altre strade».
Quali?
«Anzitutto l’intelligence, perché la situazione in Iran oggi è confusa, ci sono molti chiaroscuri, non è così solida, l’opposizione è forte, sono possibili rapporti collaborativi in loco , come ha già dimostrato l’assassinio il 31 luglio scorso di Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas, proprio a Teheran, al termine della cerimonia di insediamento del presidente Pezeshkian.
Dopo quello che è successo con i walkie talkie e i cercapersone a Beirut, l’intelligence israeliana può scoprire i siti nucleari in Iran, tracciarne entrate e uscite, il percorso dei cavi elettrici, l’areazione. Poi con bombe convenzionali si sigilla il tutto. Una volta scoperte le caverne, con i collegamenti giusti, per un sabotaggio basta un ordigno qualunque. Oppure c’è Stuxnet...».
Stuxnet?
«Il virus che più di dieci anni fa venne usato per far esplodere le centrifughe delle centrali iraniane. L’attacco cibernetico è un’altra delle strade percorribili». […]
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