DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco Fagandini e Marco Grasso per “la Stampa”
Andrea è dietro a qualche motore, come sempre, nell' autofficina di papà Mirco, dove lavora. «Al ladro al ladro», grida un uomo che corre per via Rivarolo. Insegue un tizio con uno zaino pieno di scarpe, appena prese nel negozio vicino. Un ragazzo si lancia all' inseguimento a piedi, un altro in macchina. Andrea fa lo stesso, salta su una moto da strada, che è lì nell' officina perché va sistemata, e va dietro il ladro. Fa meno di 50 metri, sale sul marciapiede e sbatte contro un palo. Non ha il casco, cade. Morirà dopo i tentativi disperati dei soccorritori. Davanti agli occhi del padre e dei suoi amici.
Andrea Corsini, ieri pomeriggio, è scomparso così in via Rivarolo, una delle strade che la tragedia del Ponte Morandi ha reso un po' più lontano dal centro città. Davanti al gigantesco palazzone sul quale svetta l' insegna del Mercatone Uno. Aveva 25 anni e, come racconta un amico, era andato a vivere da solo vicino al santuario della Guardia.
Sulla tragedia sono due i filoni di indagine.
Uno è affidati agli agenti della sezione infrotunistica, gli esperti della polizia locale che si occupano degli incidenti più gravi. E il loro compito sarà proprio quel lo di ricostruire al meglio al dinamica dello schianto. L' altra parte , invece, è seguita dagli investigatori della squadra mobile della questura, che da ieri sono alla ricerca dell' autore del furto. Si tratterebbe di un uomo, di carnagione chiara, che indossava un cappellino con la visiera e uno zaino, nel quale avrebbe messo diverse paia di calzature prese nel negozio Scarpe & Scarpe, che è proprio vicino all' autofficina.
I fatti
«Erano le cinque e mezza quando quel tizio è passato dalla cassa senza pagare e il nostro vice responsabile gli è corso dietro», racconta una dipendente del grande magazzino. Via Rivarolo è trafficata, la strada che passa sotto il troncone di levante del Morandi, via Fillak, è aperta e in tanti ne approfittano per andare a casa dopo il lavoro.
Andrea è nell' officina assieme a suo padre Mirco.
Suo figlio ha una passione per i motori. «Andrea guidava bene, macchina e moto», dice un amico di famiglia. L' esatta sequenza dei fatti è ancora in fase di ricostruzione. Di sicuro, quando il vice responsabile di Scarpe & Scarpe esce gridando al ladro. Nel parapiglia che si scatena, Andrea decide di provare a fare la sua parte.
Nell' autofficina c' è una Honda 250, sembra un modello da trial ma si usa in pista. Con quella parte all' inseguimento del ladro, che sembra andare in direzione del centro città. Però Andrea non si è messo il casco, per fare in fretta. Forse pensando di avere la possibilità di prenderlo subito, quel tizio.
Accelera e parte, sale sul marciapiede largo che è di fronte ai giardini pubblici a dieci metri da dove lavora. Quando perde il controllo della moto va a sbattere contro un palo e alcuni dissuasori di cemento. I soccorritori faranno di tutto per salvarlo, ma Andrea muore durante le manovre di rianimazione.
Le indagini
Sul posto arrivano per primi gli agenti delle volanti della questura e i vigili urbani del quinto distretto. Gli investigatori dell' infortunistica e della squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Silvia Saracino, cercano telecamere che abbiano ripreso la scena. Ne troveranno ad esempio in una farmacia.
I vigili, diretti da Marco Monticini, effettuano i rilievi davanti ai giardini con l' erba alta perché nessuno l' ha tagliata, al cospetto di quel palazzo alveare dove anni fa si rifugiava Karima El Mahroug, Ruby, la giovane finita al centro dello scandalo delle cene eleganti di Silvio Berlusconi, che in quello spicchio di periferia industriale andava a cercare un po' di quiete.
il luogo dove e' morto andrea corsini
Mentre si radunano amici e famigliari di Andrea, gli investigatori della Mobile, diretta da Marco Calì, ascoltano assieme ai vigili i testimoni. Il vice responsabile di Scarpe & Scarpe e gli altri ragazzi che hanno partecipato all' inseguimento. Alcuni hanno cercato di non perdere di vista il ladro, senza riuscirci.
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