jens spahn

LA GERMANIA NON È IMMUNE AI VIZIETTI – SI ALLARGA LO SCANDALO DELLE MASCHERINE: IL MINISTERO DELLA SALUTE TEDESCO, GUIDATO DA JENS SPAHN, HA ACQUISTATO OLTRE MEZZO MILIONE DI MASCHERINE FFP2 DALLA SOCIETÀ "BURDA GMBH", IL CUI UFFICIO DI RAPPRESENTANZA È AFFIDATO AL MARITO – “DER SPIEGEL” DENUNCIA IL CONFLITTO DI INTERESSI VISTO CHE L'ACQUISTO È STATO CONCORDATO DIRETTAMENTE TRA IL DICASTERO E LA SOCIETÀ SENZA GARA D'APPALTO…

Da "www.lastampa.it"

 

jens spahn

Il Ministero della salute tedesco, guidato da Jens Spahn, ha acquistato lo scorso anno oltre mezzo milione di mascherine Ffp2 dalla società Burda Gmbh, il cui ufficio di rappresentanza è affidato al marito dello stesso Spahn, Daniel Funke. Lo riporta lo Spiegel online sottolineando che un documento in merito, di cui ha preso visione, è stato inviato dal ministero al Bundestag. Rischia così di ampliarsi lo scandalo sugli affari legati ai dpi anti-covid che ha già travolto alcuni deputati dei conservatori tedeschi dell'Unione Cdu-Csu.

 

jens spahn e daniel funke

Il settimanale tedesco evoca un potenziale conflitto d'interesse per il ministro Spahn, anche perché l'acquisto delle mascherine è stato concordato direttamente tra il ministero della Salute e la società, senza gara d'appalto. Secondo i documenti inviati dal ministero della Salute al Bundestag, la Burda GmbH ha venduto 570 mila mascherine al ministero guidato da Spahn. Il contratto, spiega un portavoce del ministero rispondendo allo Spiegel, è stato «concluso ed elaborato dopo aver ricevuto l'offerta secondo una procedura standardizzata a prezzi di mercato», considerata «l'urgenza» di dispositivi protettivi.

 

ANGELA MERKEL

Ed è stato proprio l'ad della Burda, Paul-Bernhard Kallen, a contattare Spahn per offrire le sue mascherine. L'acquisto è indicato come «appalto diretto», una sorta di procedura semplificata a cui il ministero ha fatto ricorso a marzo e aprile per acquistare mascherine da ogni fornitore che soddisfaceva determinati criteri. Nella prima fase della pandemia in cui i dispositivi scarseggiavano.

 

Jens Spahn

Circa l'eventuale ruolo del marito di Spahn nell'acquisto di questa partita di mascherine, l'azienda ha spiegato che «non è mai stato informato o coinvolto nella transazione». E non gli è stata pagata neanche una commissione. La Burda ha parlato anche a nome dell'interessato, Daniel Funke (lobbista e responsabile dell'ufficio di rappresentanza a Berlino), che non ha risposto personalmente alle domande dello Spiegel. 

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