
TE LO DO IO IL CENTRO - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN…
AI GESUITI GIRANO I BERGOGLIONI: “L'EUROPA NON HA BISOGNO DELLO SCERIFFO”- LA RIVISTA DEI GESUITI ITALIANI DEL PAPA, “AGGIORNAMENTI SOCIALI”, METTE NEL MIRINO TRUMP E IL SUO VICE J.D.VANCE CHE "MENTRE ACCUSA GLI EUROPEI DI TEMERE LA DEMOCRAZIA, IN REALTÀ LI MINACCIA E LI INVITA AD ALLINEARSI CON IL PIÙ FORTE SULLA BASE DELLA PAURA" - "LA VISIONE DELL'EUROPA AVANZATA DAI NUOVI VERTICI STATUNITENSI SOLLEVA UNA DOMANDA…”
(ANSA) "Europa: non abbiamo bisogno dello sceriffo": è il titolo dell'editoriale del nuovo numero di Aggiornamenti Sociali, la rivista dei gesuiti italiani.
Durante le ultime settimane, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo vice, James David Vance, sono intervenuti in più occasioni riguardo il conflitto in Ucraina e l'alleanza tra Usa ed Europa. La "diplomazia Maga" ha messo in mostra approcci e linguaggi nuovi rispetto alla storia recente delle relazioni internazionali in Occidente.
Da questo nuovo lessico negli equilibri internazionali muove l'editoriale del numero di marzo di Aggiornamenti Sociali a cura del direttore, il gesuita padre Giuseppe Riggio. "Nella descrizione di un'Europa in ritirata - sottolinea Riggio - Vance si concentra sui valori democratici, in particolare sulla libertà di parola, evocando in più occasioni lo spettro di una censura messa in atto contro gli avversari".
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
Il riferimento è a quelle formazioni politiche populiste di destra e di sinistra che il vicepresidente ritiene siano "silenziate" in Europa. Per padre Riggio, invece, "una libertà illimitata non è più davvero tale, perché viene meno lo spazio del dialogo e del confronto in cui trova senso e fondamento il diritto di esprimere la propria opinione. Soprattutto, questa libertà illimitata diventa il paravento ideologico del potere di chi è più forte o ha più mezzi e si erge ad autorità ultima per decidere chi può goderne e chi no".
Ad ammetterlo è lo stesso Vance quando afferma che la libertà di parola sarà assicurata dal fatto che "a Washington c'è un nuovo sceriffo in città", riferendosi a Donald Trump. In questo modo, "mentre accusa gli europei di temere la democrazia, in realtà li minaccia e li invita ad allinearsi con il più forte sulla base della paura, piuttosto che a fidarsi di un alleato con cui si possono avere differenze di opinione".
La visione dell'Europa avanzata dai nuovi vertici statunitensi solleva una domanda fondamentale: "La scelta per la democrazia e lo Stato sociale, il riconoscimento dei diritti che si unisce all'assunzione dei doveri, la solidarietà tra popoli diversi e amici possono essere ancora inclusi nella visione positiva che anima il sogno europeo?". Dietro a tante scelte dubbie, secondo Riggio, "c'è una paura". Non quella che i politici nutrono nei confronti dei popoli europei, evocata da Vance, ma quella di "chi si paralizza di fronte a una realtà complessa". È necessario invece essere consapevoli, è il pensiero che emerge nell'editoriale, che "nessuna visione positiva potrà mai nascere se si è in preda a queste paure, nessun europeo si entusiasmerà per un progetto imperniato sul sospetto e il timore. Non lasciarsi intrappolare dalle paure, reali o immaginarie, è quanto possiamo chiedere alla nostra classe dirigente e quanto possiamo impegnarci a fare in prima persona".
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
jd vance e donald trump foto lapresse
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
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