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GIALLO DI MACERATA- PAMELA UCCISA DAL BRANCO DEI PROFUGHI SPACCIATORI? IL PM: "BISOGNA EVITARE DI FARE GIUSTIZIA SOMMARIA: I RISULTATI DELLE ANALISI SUL CORPO DELLA RAGAZZA SONO ANCORA PROVVISORI E NON CONSENTONO DI DICHIARARE LE INDAGINI CONCLUSE"
Non c'è ancora chiarezza e le certezze sono troppo poche per dire che le indagini sono chiuse. Ma, soprattutto, bisogna evitare di fare 'giustizia sommaria' intorno a un caso così complesso come quello della morte di Pamela Mastropietro , la ragazza romana di 18 anni il cui corpo è stato trovato fatto a pezzi all'interno di due trolley. A mettere in guardia dal trarre conclusioni affrettate e quindi attribuire responsabilità è il procuratore Giovanni Giorgio che, in una nota, chiarisce che la Procura di Macerata non intende "seguire o acconsentire di fatto a procedure di giustizia sommaria più che mai in una vicenda così delicata".
Un parziale passo indietro da parte dello stesso magistrato che ieri, dopo la notizia che oltre a Innocent Oseghale erano stati fermati altri due uomini, Lucky Desmond, 22enne e Awelima Lucky, 27enne (entrambi "regolari e richiedenti asilo"), con l'ipotesi di reato di omicidio, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere e concorso in spaccio di stupefacenti, eroina e marijuana, aveva dichiarato che "l'indagine è chiusa".
In effetti, le due autopsie svolte sul corpo della giovane non hanno individuato con certezza le cause della morte. Dunque, precisa Giorgio, l'attività investigativa sinora svolta ha raggiunto "risultati da ritenersi ancora provvisori", dato che "gli accertamenti di natura scientifica hanno tempi fisiologicamente non brevissimi". Il procuratore della Repubblica precisa, quindi, che le indagini "non possono ritenersi affatto concluse".
La Procura di Macerata - si legge nella nota - è "ancora in attesa di conoscere l'esito di numerosi accertamenti di laboratorio, effettuati e ancora da effettuare, da parte del Ris dei carabinieri di Roma". Gli accertamenti, nello specifico, riguardano le "impronte rilevate e i prelievi biologici acquisiti" nell'appartamento di via Spalato 124, dove "ragionevolmente si sono svolti i fatti" (e cioè l'omicidio e lo smembramento del corpo della 18enne), e alla "comparazione dei dati acquisiti e da acquisire ancora nei prossimi giorni con i profili dattiloscopici e biologici di tutti gli indagati".
PAMELA MASTROPIETRO CON LA MADRE ALESSANDRA VERNI
Si attendono anche "le risultanze definitive delle indagini in corso ad opera dei medici legali e dell'esperto in materia di tossicologia e degli esperti in materia di indagini telefoniche ed informatiche in materia di telecomunicazioni".
Inoltre gli inquirenti intendono ascoltare "anche altri testimoni" che potrebbero fornire elementi utili alle indagini.
Gli investigatori si sono messi sulle tracce di Lucky Awelima grazie al cellulare. Nella nota della Procura si spiega che l'esame dei primi dati forniti dagli esperti ha permesso di "acquisire la ragionevole certezza" che il 30 gennaio scorso un terzo uomo, di cui gli investigatori non conoscevano l'identità, ma solo un nomignolo datogli dagli altri due e corrispondente a un numero telefonico registrato nella loro rubrica, era stato presente nell'appartamento di via Spalato 124, domicilio di Oseghale, dove Pamela sarebbe morta e sarebbe stata fatta a pezzi.
Il telefonino aveva agganciato la cella telefonica corrispondente a quella dell'abitazione. Lo stesso giorno il terzo uomo aveva avuto 'apprezzabili' contatti telefonici con gli altri indagati. Quindi gli investigatori hanno capito che il terzo uomo, ancora non identificato, si stava allontanando da Macerata, diretto verso la Lombardia.
Il procuratore di Macerata ha ordinato gli accertamenti per controllare i movimenti
dell'utilizzatore del telefono, che è stato individuato alla stazione ferroviaria di Milano in partenza per la Svizzera, dove è stato bloccato dai carabinieri di Milano. Il giovane, privo di documenti, è stato poi portato al comando provinciale dei carabinieri di Macerata.
2. PAMELA UCCISA DAL BRANCO
Chiara Giannini per il Giornale
PAMELA MASTROPIETRO CON LA MADRE ALESSANDRA VERNI
Pamela Mastropietro è stata uccisa dal branco. Ormai non c'è più alcun dubbio sulla fine atroce della 18enne romana il cui corpo è stato rinvenuto vicino a Macerata, sezionato in oltre venti pezzi e rinchiuso in due trolley.
Ieri la svolta nelle indagini, con il fermo di altri due indiziati: Lucky Desmond, 22 anni, già indagato con l'accusa di aver venduto eroina alla giovane e Awelima Lucky, 27enne, rispettivamente di Montecassiano e Macerata. Il primo è stato fermato nella città marchigiana, il secondo a Milano, mentre con la moglie, ignara del coinvolgimento del marito nell'omicidio, stava per salire su un treno per Chiasso.
LA MORTE DI PAMELA MASTROPIETRO
Aveva la chiara intenzione di fuggire e far perdere le sue tracce. Per il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, «l'inchiesta è chiusa». A questo punto i presunti assassini sono in mano alla giustizia e, secondo quanto assicurato anche dal ministro dell'Interno Marco Minniti, «per i responsabili ci saranno punizioni severe».
Lucky Desmond, nato il 20 aprile 1995, finora incensurato, regolare e richiedente asilo e Awelima Lucky, nato il 1 gennaio 1991, anche lui regolare e richiedente asilo, erano arrivati in Italia dalla Nigeria a bordo di barconi. Il secondo era stato già deferito per il reato di immigrazione clandestina poiché sbarcato al porto di Augusta il 26 ottobre 2016.
Ai due arrestati sono stati contestati i reati di concorso in omicidio volontario anche con Innocent Oseghale, l'altro nigeriano irregolare che già si trova rinchiuso nel carcere di Montacuto a Macerata, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro, oltre che di spaccio di stupefacenti (eroina e marijuana) commessi a Macerata e Pollenza nella giornata del 31 gennaio.
In poco meno di dieci giorni i militari dell'Arma, guidati dal comandante del reparto operativo dei carabinieri di Macerata, Walter Fava, sono riusciti, quindi, a dare un volto agli assassini della giovane. L'accelerazione dell'attività investigativa ha avuto luogo in quanto sussisteva il pericolo di fuga di Awelima Lucky. Gli inquirenti erano in possesso solo di un soprannome dell'uomo, ma sono riusciti comunque ad avvertire i colleghi milanesi e a rintracciarlo. Il medico legale, nella serata di venerdì, ha infatti fornito agli inquirenti le risposte necessarie a chiarire che Pamela è stata uccisa senza ombra di dubbio.
INNOCENT OSEGHALE - LA MORTE DI PAMELA MASTROPIETRO
A spiegarlo anche l'avvocato della famiglia Mastropietro, Marco Valerio Verni, che è anche lo zio di Pamela: «Il medico legale ci ha detto che due coltellate all'addome potrebbero essere la causa di morte di mia nipote. Da quanto ne so il corpo è stato letteralmente maciullato e fatto a pezzettini. Hanno tentato di tagliare la pelle intorno alle ferite, probabilmente per non far capire che era successo. E c'è anche presenza di una botta alla tempia. Mi auguro davvero - prosegue - che gli sviluppi investigativi possano portare a capire come è morta Pamela». E fa un appello alla comunità nigeriana: «Si costituiscano parte civile nel processo. Darebbero un bel segnale»
Da quanto si apprende da fonti investigative, peraltro, i numerosi spacciatori nigeriani presenti a Macerata hanno fatto di tutto per coprire i colpevoli. Nella città delle Marche c'è, infatti, un grosso giro di droga. La polizia, in pochi giorni, ha arrestato 5 pusher, ognuno dei quali con una media di 5 chili di eroina, corrispondenti a 145mila dosi. Un dato preoccupante per un piccolo centro abitato e che dà la misura di un fenomeno dilagante.
Tornando al delitto, il lavoro dei carabinieri ha consentito, anche a causa delle versioni contraddittorie fornite dai due nuovi fermati, di dare alla procura gli elementi necessari agli arresti. A questo punto si attendono i risultati definitivi degli accertamenti medico legali, scientifici e tecnici del Ris e dei consulenti nominati.
pamela mastropietro
Omicidio Pamela Mastropietro
pamela mastropietro
INNOCENT OSEGHALE
INNOCENT OSEGHALE MACERATA
pamela mastropietro
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