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L’ASSESSORE ALLA RIGENERAZIONE URBANA DI MILANO, GIANCARLO TANCREDI, ACCUSATO DI FALSO E CORRUZIONE NELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA, POTREBBE DIMETTERSI PER EVITARE GLI ARRESTI DOMICILIARI – E’ IL PD A SPINGERE PER IL SUO ALLONTANAMENTO – STEFANO BOERI NON CI PENSA AD ANDARSENE: “IO NON MOLLO, IL MIO LAVORO E’ LA MIA OSSESSIONE. VEDO PUBBLICATI FRAMMENTI DECONTESTUALIZZATI DI OTTO ANNI DI DIALOGHI PRIVATI CON BEPPE SALA, CHE DEL RESTO RICALCANO PIENAMENTE LE POSIZIONI E I CONFRONTI CHE ABBIAMO AVUTO IN PUBBLICO”
1 - IL CONTO ALLA ROVESCIA DI TANCREDI, TRA DIMISSIONI E PM
Estratto dell’articolo di C.Ev. per il “Corriere della Sera”
È slittato a oggi il confronto tra l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e il suo legale Giovanni Brambilla Pisoni. I due si incontreranno per definire la strategia difensiva in vista dell’interrogatorio di mercoledì davanti al gip, Mattia Fiorentini, in cui deciderà se disporre o meno nei suoi confronti gli arresti domiciliari.
Un incontro in cui i due dettaglieranno al meglio la linea difensiva da sostenere durante il faccia a faccia con il giudice: secondo quanto si apprende, l’assessore vorrebbe rispondere alle domande che porrà il magistrato, rompendo il silenzio mantenuto finora.
Tancredi è accusato di falso e corruzione.
Secondo i pm, ci sarebbe una «strumentalizzazione», orchestrata dall’amministrazione comunale di Milano, della Commissione Paesaggio, «principalmente dall’assessore Tancredi, in sintonia con il sindaco Sala e il direttore generale Christian Malangone (servendosi del faccendiere Marinoni), per portare avanti relazioni private con gruppi della finanza immobiliare attivi a Milano e la soddisfazione dei loro interessi».
La Procura ha chiesto per l’assessore gli arresti domiciliari, misura che però potrebbe non essere necessaria nel caso in cui Tancredi dovesse lasciare il suo incarico prima di mercoledì. Il passo indietro, ormai, è nell’aria. […] A spingere per le dimissioni di Tancredi è il Pd, […] Se domani, come si prevede, Tancredi dovesse dire addio, al suo posto i dem ipotizzano una figura terza, di garanzia. […]
2 - BOERI VA AVANTI: IO NON MOLLO, LA MIA OSSESSIONE È IL LAVORO
Estratto dell’articolo di Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”
[…] Stefano Boeri, mentre la bufera giudiziaria imperversa su Milano, è alla Maddalena, in Sardegna, nella sua casa di famiglia, disegnata e progettata da sua madre Cini, nel lontano 1967. Non è in vacanza. Il tetto è crollato un anno fa. Boeri sta lì a controllare la fine lavori. […] l’unica battuta strappata all’architetto finito sotto indagine. Ecco una breve sintesi: «Il mio lavoro è la mia ossessione. Io non mollo».
[…] Va avanti Boeri. Serenità e tranquillità. È quello che ripete ai suoi amici. Ai ragazzi dello studio. A chi lavora con lui in Triennale. […] «Questa è la mia vita, questo sono capace fare, presentare idee e progetti», dice ai suoi amici. È proprio quello che gli viene contestato dalla procura. Le pressioni, le mancate comunicazioni, ma soprattutto le carte e le intercettazioni con il sindaco Beppe Sala dove l’architetto parla di idee suggerisce progetti.
Eccola la frase di Boeri nella sua interezza: «Vedo pubblicati frammenti decontestualizzati di otto anni di dialoghi privati con Beppe Sala, che del resto ricalcano pienamente le posizioni e i confronti che abbiamo avuto in pubblico. Il mio lavoro, la mia ossessione, è di portare la natura in città e in primo luogo a Milano. Con il Metrobosco, il primo Masterplan di Expo, il Fiume Verde sugli scali ferroviari e i binari delle stazioni, la grande sfida di Forestami, il Bosco Verticale, i Giardini della biodiversità e lo stadio/bosco alla Maura, il Bosconavigli, il grande giardino pensile del Policlinico».
Che ci sia riuscito è materia controversa. Molti dei progetti sono rimasti dei disegni sulla carta. Come il Fiume Verde negli scali ferroviari o lo stadio del Milan a La Maura. La contabilità pende più sul rosso che sul verde. Vincono i progetti scartati su quelli realizzati.
[…] E quel «warning» a Sala sul Pirellino che oscilla tra il comando e il consiglio? Come è stato riportato dalla stampa, era per sottolineare che il presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, stava utilizzando criteri non oggettivi nella valutazione del progetto. D’altra parte il rapporto con il sindaco c’è. Da anni. Con alti e bassi. Come quando Boeri sostenne la candidatura di Francesca Balzani a sindaco di Milano contro lo stesso Sala. Si vede che l’amicizia ha retto nonostante la differenza di vedute. […]
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