
FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA…
L’EPOCA DEI SOCIAL GRATUITI STA FINENDO. E FORSE NON È UN MALE – META HA LANCIATO DELLE VERSIONI A PAGAMENTO DI FACEBOOK E INSTAGRAM, CHE COSTERANNO DAI 5,99 AI 7,99 EURO AL MESE – GLI UTENTI ABBONATI EVITERANNO LA PUBBLICITÀ E IL TRACCIAMENTO DEI LORO DATI. UNA SCELTA FATTA PER RISPETTARE LA NORMATIVA PIÙ STRINGENTE SULLA PRIVACY DELL'UNIONE EUROPEA – CHI VUOLE POTRÀ CONTINUARE A USARE LE VERSIONI GRATUITE, CHE IN RELTÀ GRATUITE NON SONO VISTO CHE “PAGHIAMO” CON I NOSTRI DATI…
Estratto dell’articolo di Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
[…] Sta capitando sempre più spesso agli utenti di Instagram e Facebook: l'app dello smartphone propone versioni a pagamento, degli abbonamenti mensili grazie ai quali si evita la pubblicità e dunque il tracciamento.
Ma Mark Zuckerberg non aveva giurato «Facebook sarà sempre gratuito»? Sì, lo ha ripetuto fin dagli anni pionieristici del social network, però nel 2018, durante una celebre testimonianza al Congresso americano, pronunciò questa frase sibillina: «Ci sarà sempre una versione di Facebook gratuita». Significa che già allora si ipotizzavano formule a pagamento. E mai bisogna dimenticare l'inflazionato slogan che i più lungimiranti degli analisti ripetevano nel decennio scorso: «Se un prodotto è gratis, significa che il prodotto sei tu».
TRACCE
Dunque, con Facebook, ma anche con Instagram e con altri social network, facciamo una sorta di patto con il diavolo: se non vogliamo pagare, allora accettiamo di essere tracciati, di cedere i dati delle nostre attività in rete così preziosi per il mercato pubblicitario. […]
Per rispettare la normativa più stringente sulla privacy dell'Unione europea (Dma, Digital Markets Act, e Gdpr, General Data Protection Regulation) oggi Meta (il gigante che comprende Facebook, Instagram ma anche WhatsApp) ci propone un abbonamento mensile: costa 5,99 euro su desktop, 7,99 se lo facciamo dalla app passando per Google Play o App Store.
Promette Meta: «Puoi scegliere di abbonarti per usare i nostri prodotti senza inserzioni oppure usarli gratuitamente con le inserzioni. Questa scelta è obbligatoria per continuare a usare i nostri prodotti. Se ti abboni, non vedrai inserzioni quando usi i tuoi account Facebook e Instagram che si trovano nello stesso Centro gestione account. Finché l'abbonamento è attivo, le tue informazioni non verranno usate per le inserzioni».
Queste formule erano state introdotte un anno fa, ma con prezzi più alti e quasi in sordina.
Da qualche mese la tariffa è stata tagliata e, soprattutto, l'abbonamento viene proposto in modo più evidente.
Osserva Nicola Zamperini, che da anni si occupa di queste tematiche e che già nel 2018 scrisse il libro "Manuale di disobbedienza digitale" sui rischi della rinuncia alla privacy in rete: «Queste grandi compagnie non vogliono invischiarsi in contenziosi con gli Stati. Consentono esperienze con minore pubblicità da un lato, e dall'altro un maggiore rispetto della privacy, e quindi un minore tracciamento dell'esperienza degli utenti. E hanno risorse così immense da potersi anche permettere di sperimentare nuovi modelli di business» […]
Anche TikTok sta testando formule simili per chi non vuole la pubblicità. Ancora: X (l'ex Twitter) con l'avvento di Elon Musk ha affinato la sua proposta pay, proponendo la versione premium che consente di scrivere messaggi più lunghi rispetto a quelli tradizionali. […]
STREAMING
Su un altro impero, quello di Google, l'avvento di forme di abbonamento riguarda YouTube. Anche in questo caso il modello premium, che esiste da diversi anni, per 11,99 euro al mese ti consente di evitare le interruzioni pubblicitarie durante i video. […]
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