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GIORGIA TRA MOLTI FUOCHI - MELONI NON PUÒ BOCCIARE IL PIANO PER LA DIFESA DI VON DER LEYEN MA PRETENDE CHE I FONDI SPESI PER RIARMARSI SIANO SCORPORATI DAI PARAMETRI DI BILANCIO EUROPEI E CONTRIBUISCANO AL CALCOLO DELLA SPESA MILITARE NATO - L’IPOTESI È UNO SCOSTAMENTO DI BILANCIO DI 9 MILIARDI, PER AVVICINARE AL MASSIMO LA SOGLIA DEL 2% DEL PIL PER LA DIFESA – L’EQUILIBRISMO DELLA DUCETTA, CHE NON VUOLE INDISPETTIRE TRUMP E DEVE NEUTRALIZZARE GLI ATTACCHI DI SALVINI E GIORGETTI...

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Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresse

Non può bocciare il piano per la difesa. E infatti, l’Italia lo sosterrà. E però, Giorgia Meloni può sfruttare i tempi lenti dell’Europa per provare a migliorarlo. Deve farlo, per cercare di anestetizzare le critiche di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, senza però recedere dagli impegni con Bruxelles.

 

Oggi, al Consiglio europeo convocato nella capitale belga, la premier chiederà alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen di chiarire un punto decisivo: questi fondi spesi per riarmarsi contribuiranno al calcolo dell’aumento della spesa militare richiesto dalla Nato? Se così è, che venga scritto nero su bianco. E l’Italia farà la sua parte.

 

VERTICE A PARIGI - ELISEO

La farà, si apprende, forse già da giugno. L’idea è uno scostamento di bilancio di circa nove miliardi, per avvicinare al massimo la soglia del 2% del Pil (dall’1,56% attuale) per le spese destinate all’alleanza atlantica. A patto, però, che la Commissione sancisca prima il principio cardine dello scorporo dai parametri di bilancio. È quello su cui anche oggi insisterà la premier. [...]

 

Ma è soprattutto la politica a tenere sveglia Meloni. Ieri il ministro dell’Economia ha scelto di sostenere le tesi di Salvini. Alla premier risulta che il titolare del Tesoro sia stato quantomeno sospinto dal leader del Carroccio a prendere posizione per metterla in difficoltà. Si spiega così l’insistenza con cui Giorgetti ha denunciato il rischio di fare debito senza criterio. Uno smarcamento da Palazzo Chigi che ha reso plastica la frattura nel governo. [...]

matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse

 

Che esistano almeno due linee, nell’esecutivo, è questione certificata quotidianamente dalle dichiarazioni pubbliche dei due vicepremier. Antonio Tajani, che oggi a Bruxelles vedrà von der Leyen e che sostiene convintamente il piano, ritiene fondamentale lanciare segnali europeisti.

 

Di più: preme per spingere Roma a entrare in una sorta di direttorio franco-tedesco, allargato a Keir Starmer. Meloni, però, deve fare i conti con alcune angosce. La prima: ritrovare una centralità smarrita. L’attivismo di Francia e Gran Bretagna è doloroso, per Roma. Ieri fonti europee hanno (ovviamente) aperto alla proposta della premier di organizzare un incontro tra l’Unione e Trump. Il tycoon, però, non sembra d’accordo con questo schema, preferendo scegliersi gli interlocutori, senza riconoscere l’Europa nel suo complesso.

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK

L’altro problema si chiama, appunto, Salvini. I movimenti del vicepremier leghista sono considerati ormai fuori controllo, oltreché poco responsabili. Di più: non guarderebbero, questo il concetto presidenziale, all’interesse nazionale.  però, la difesa è esattamente un tema di interesse nazionale.

 

Ecco perché Meloni, al tavolo dei Ventisette, insisterà su uno scorporo definitivo delle spese della difesa e si concentrerà poi sull’altro nodo sensibile: i fondi di coesione. Per la premier, sono argomento scivolosissimo. Teme che Salvini possa sfruttare l’impiego di questi fondi per la difesa per denunciare un esproprio a danno del welfare e della sanità. Dirà dunque che la scelta di utilizzarli per il riarmo deve restare opzionale, come proposto dal commissario Raffaele Fitto.

 

SPESE PER LA DIFESA - DIFFERENZE TRA STATI UNITI E EUROPA - FEBBRAIO 2025

Su questa linea, cercherà oggi il consenso degli altri Paesi mediterranei, che fanno affidamento proprio su questi finanziamenti. Un altro modo per neutralizzare gli attacchi del Carroccio. [...]

DONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO