giovanni soldini

SOLDINI D’ORO - IL VELISTA HA BATTUTO UN ALTRO RECORD: 36 GIORNI, 2 ORE, 37 MINUTI E 2 SECONDI PER PERCORRERE LE 13 MILA MIGLIA DELLA “ROTTA DEL THE” FRA HONG KONG E LONDRA: “DAVANTI ALLA SIERRA LEONE SI SONO AVVICINATI DIVERSI VASCELLI. ERANO DISPERATI CHE CHIEDEVANO CIBO MA SONO CASCATI MALE, NOI STAVAMO GIÀ RAZIONANDO DI NOSTRO…”

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

giovanni soldini e il suo equipaggio

Il trimarano solca come un grande albatros la corrente del Tamigi. Poi accosta lentamente al St Katharine Docks, sotto il Tower Bridge: Giovanni Soldini è finalmente a terra. E ha battuto un altro record: 36 giorni, 2 ore, 37 minuti e 2 secondi per percorrere le 13.000 miglia della «Rotta del tè» fra Hong Kong e Londra.

 

Cinque giorni e 19 ore in meno di quanto aveva fatto Gitana 13, il maxi catamarano di 100 piedi che nel 2008 aveva concluso il giro in 41 giorni. E il velista italiano ha compiuto l' impresa su una barca molto più piccola, il Maserati Multi da 70 piedi, sponsorizzato dalla casa automobilistica e dal gruppo assicurativo Aon.

giovanni soldini e il nuovo record sulla rotta londra hong kong

 

Il tempo di innaffiare l'equipaggio con una magnum di champagne e Soldini è abbracciato sul molo da una piccola folla che applaude: «Siamo super felici ma anche stanchi - commenta a caldo -. Le ultime 48 ore sono state molto toste. Avevamo il vento contro che soffiava a 25-30 nodi, faceva freddo, la barca soffriva, dovevamo stare attenti a non romperla. Ma è stata una grande avventura, grazie a una grande barca e a un grande equipaggio».

 

Con lui a bordo c'erano Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella: in tutto, dunque, due italiani, due spagnoli e un francese. E come se la cavavano con le lingue? «Era un macello - confessa Soldini - ma almeno la cucina era italiana!».

giovanni soldini e il nuovo record sulla rotta londra hong kong

«La navigazione è stata fantastica per tutta la prima parte - racconta lo skipper - ma dopo che abbiamo passato l'Equatore risalendo l'Atlantico il dio Nettuno non è stato più con noi. Abbiamo lavorato duro per arrivare fino a Londra, saltavamo letteralmente sull' acqua».

 

Ma qualche problema c' era stato anche nella fase iniziale: nell' Oceano Indiano si era rotto il timone sotto lo scafo di destra per l' impatto con un oggetto, ma l' equipaggio è riuscito a rimpiazzarlo. Già, i detriti in mare, un problema per la navigazione ma soprattutto per l' ambiente. «Abbiamo visto tanta plastica - racconta Soldini - oggetti di ogni genere. Il mare era pieno di roba».

giovanni soldini e il nuovo record sulla rotta londra hong kong

 

E poi gli incontri con altri naviganti. Tante barche, ma mai nulla di pericoloso. Solo davanti alla Sierra Leone si sono avvicinati diversi vascelli: «Erano disperati che chiedevano cibo - spiega lo skipper italiano - ma sono cascati male, noi stavamo già razionando di nostro! No help! , gli abbiamo gridato».

 

Soldini spende non poche parole per il suo equipaggio. «C' era una bella atmosfera a bordo, siamo tutta gente che ama il mare». E fa il paragone con le sue regate solitarie: «Quando sei da solo stai con la tua barca, impari ad ascoltarla. Ma quando trascorri 36 giorni in mare come noi la cosa più importante è stare con le altre persone: si crea un rapporto speciale».

 

giovanni soldini e il nuovo record sulla rotta londra hong kong

Per il velista italiano, che ha alle spalle 25 anni di regate oceaniche, tra cui due giri del mondo in solitario, questa è stata forse la traversata più bella: alla pari, dice, con la Gold Route New York-San Francisco, sulla quale pure aveva stabilito il primato in 47 giorni. Questa nuova sfida sul Maserati Multi 70 è stata per lui un ritorno ai multiscafi, su cui aveva già veleggiato in equipaggio con il trimarano di «60' Tim». Ma il tempo a terra sarà breve: «Siamo tutti marinai - conclude Soldini - torneremo in mare presto. Ricordando che hai sempre bisogno di Nettuno dalla tua parte».

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