scontri a milano alla manifestazione per gaza

E GIRA TUTTO INTORNO AI MARANZA - IL COLMO DEGLI SCONTRI AVVENUTI A MILANO, I CUI PROTAGONISTI SONO STATI I MARANZA (FIGLI DI IMMIGRATI DI SECONDA E TERZA GENERAZIONE), È CHE LE UNICHE CINQUE PERSONE ARRESTATE SONO ITALIANE - DUE STUDENTI 17ENNI DI UN LICEO CLASSICO MILANESE SONO STATI PORTATI NEL CARCERE MINORILE "BECCARIA" CON L'ACCUSA DI RESISTENZA AGGRAVATA - OBBLIGO DI FIRMA PER DUE 21ENNI CHE STUDIANO MATEMATICA ALL'UNIVERSITA' BICOCCA - IL QUINTO E' UN 36ENNE CON PRECEDENTI PER SPACCIO...

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1 - IL DOPPIO ASSALTO ALLA CENTRALE CINQUE IN CELLA, ANCHE DUE MINORI? 

Adriana Logroscino,Matteo Castagnoli per il “Corriere della Sera” 

 

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Il giorno dopo gli scontri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiama il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, esprime solidarietà per gli agenti feriti durante gli scontri di lunedì e invia loro i suoi auguri. E le violenze di Milano riaccendono la contrapposizione politica intorno a Gaza anche in Parlamento. [...]

 

Sotto il profilo delle indagini, per la guerriglia urbana alla Centrale il bilancio è di cinque arrestati, due denunciati e un identificato. Due 17enni del liceo Carducci sono stati portati al carcere minorile per resistenza aggravata. Obbligo di firma per due universitarie di 21 e 22 anni, che come i 17enni militano nel centro sociale «Lambretta»: Arianna Braghin e Rachele Fiore.

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Rispondono di danneggiamento e resistenza. Stessa accusa per l’altro arrestato, Antonio Ferraro, 36 anni, con precedenti per spaccio. Denunciati, poi, un 24enne di Varese per danneggiamento aggravato e resistenza, e un 15enne per resistenza e oltraggio. Si lavora, infine, all’identificazione dei «maranza» protagonisti della seconda fase della guerriglia in strada e per individuare chi ha scagliato una tanica di benzina, repertata dalla Scientifica, contro gli agenti. 

 

Gli strascichi degli episodi di Milano, sono però inevitabilmente anche politici. Forzisti e Noi moderati si associano alla richiesta che Piantedosi riferisca in Aula, ma si smarcano sulla linea: i cortei, pur sporcati da «scontri inaccettabili» sono stati «popolari e puliti». Al contrario la Lega — con Matteo Salvini che annuncia di voler imporre, «contro le devastazioni, cauzioni a chi organizza le manifestazioni» — alla Camera punta il dito:

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«La violenza alberga a sinistra che non condanna le violenze — sostiene Alberto Bagnai —. Si tratterà di pochi compagni che sbagliano». La provocazione fa infuriare i deputati di Pd, Avs e M5S che vengono richiamati all’ordine da Giorgio Mulè che presiede i lavori. «Non abbiamo difficoltà a condannare le violenze — rintuzza le critiche Chiara Braga, capogruppo dem — ma le manifestazioni partecipate e pacifiche sono state una collettiva condanna dell’operato del governo Netanyahu, che voi non fate». 

 

Per Riccardo Ricciardi (M5S) «si prova a silenziare un movimento incredibile». E Marco Grimaldi di Avs sospetta: «Vi agitate perché siete minoranza». Il 2 ottobre il ministro degli Esteri, Tajani, riferirà in Parlamento sulla posizione del governo su Gaza: prevedibile un nuovo round. [...]

 

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2 - DAL LICEO AL CENTRO SOCIALE: CHI SONO GLI ARRESTATI MA SI CERCANO I «MARANZA» 

Matteo Castagnoli, Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera” 

 

I compagni (del collettivo) e i compagni (di scuola) si sono dati appuntamento ieri sotto le finestre del Beccaria. Un presidio, poi corteo, per urlare la loro solidarietà, e chiederne la liberazione. Con cori «tutti liberi, tutte libere» salutati dal tintinnio delle sbarre di chi li guardava dal chiuso dell’istituto di pena alla periferia della città. Dei cinque arrestati, i due al carcere minorile di Milano — un ragazzo e una ragazza — sono i più piccoli. Hanno entrambi 17 anni. Frequentano la quarta del liceo classico Carducci. 

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E sono stati bloccati durante gli scontri di lunedì alla stazione Centrale mentre cercavano di sfondare il cordone di polizia a protezione dei binari. Tra i banchi di scuola i due ragazzi arrestati sono noti per le posizioni radicali. Le stesse che li hanno spinti a entrare nel collettivo che più s’è fatto notare negli ultimi tempi: «En révolte», una delle costole studentesche del centro sociale «Lambretta».

 

I due, infatti, affiancano agli studi, oltre alla comune passione per l’arte, soprattutto l’attività politica. Che a lui è già costato qualche guaio: violenza privata, danneggiamento e imbrattamento. Ora dovranno tutti e due rispondere del reato di resistenza aggravata. 

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Il loro collettivo si è conquistato in breve una certa fama.  È l’ala dura degli studenti del liceo a due passi da piazzale Loreto. «Antifa e transfem».  Protagonista alcuni mesi fa della vandalizzazione delle facciate per rivendicare quel motto, «Acab» («All cops are bast..ds», tutti i poliziotti sono bast..di) che avevano stampato sulle felpe della scuola con il riferimento numerico alle lettere della sigla («1312») che raccoglie l’odio verso le forze dell’ordine: del mondo antagonista, di quello ultrà e delle gang giovanili. 

 

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Negli ultimi tempi, qua come altrove, l’attenzione s’è focalizzata sulla guerra a Gaza.  Le immagini strazianti stanno infiammando scuole e università. Una rabbia che stanno provando a intercettare i centri sociali. Come il «Lambretta», che frequentano anche due dei maggiorenni arrestati per danneggiamento e resistenza. Sono la 21enne Arianna Braghin e la 22enne Rachele Fiore. Studiano matematica alla Bicocca, e arte all’Accademia di Brera.

 

Nelle fasi concitate dentro alla stazione erano con i due minorenni. «Si sono trovate davanti perché spinte dalle persone dietro. Non avevano intenzione di sfondare alcunché», dicono i legali Mirko Mazzali e Guido Guella. Le due non sono nuove alle proteste. Erano già state processate (e assolte) per l’occupazione due anni fa del Cinema Splendor contro il caro affitti. 

 

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Il quinto è invece un nome sconosciuto a chi, tra gli agenti, si occupa dei movimenti di piazza. Il 36enne Antonio Ferraro, arrestato per resistenza aggravata e lesioni con l’aggravante introdotta dal decreto sicurezza, perché ai danni di un agente, ha precedenti per spaccio e non risulta gravitare in movimenti antagonisti. 

 

I cinque arrestati, così come i due denunciati e l’identificato (a giorni sarà depositata un’altra informativa su una cinquantina di manifestanti), sono tutti italiani. Sono stati bloccati nelle prime fasi dei disordini in stazione. Quando il contatto tra attivisti e scudi era diretto. E a guidare il corteo c’erano ancora antagonisti e gruppuscoli anarchici (degli spazi occupati «Gallipetes» e «Cuore in Gola»).

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Per i «maranza» che hanno monopolizzato la guerriglia successiva, quando lo scontro s’è fatto più duro, ci vorrà invece tempo. Per ora è una nebulosa ancora tutta da esplorare. Le telecamere potrebbero aiutare a identificare i protagonisti delle sassaiole che hanno impegnato per ore le forze dell’ordine. Troppo difficile provare a bloccarne qualcuno in quelle fasi di caos. [...]

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