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GIÙ LA MANO! IL 90% DELLE DONNE FRANCESI HA SUBITO MOLESTIA SUI MEZZI PUBBLICI - E IN FRANCIA PARTE LA CROCIATA CONTRO CHI MOLESTA VERBALMENTE O ALLUNGA LA MANO PER SFIORARE LA CHIAPPA: PUO’ COSTARE FINO A CINQUE ANNI DI GALERA…

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Anais Ginori per “la Repubblica”

 

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Qualche mese fa, avevano invaso le stazioni del metrò con musica e vestiti colorati. “TakeBackTheMetro” era la campagna di alcune associazioni femministe per occupare i mezzi pubblici, rendendoli di nuovo sicuri e accoglienti per le donne. Non sempre è così. Anzi, secondo le ultime ricerche, nove francesi su dieci – praticamente tutte – hanno sperimentato almeno una volta un caso di molestie su bus e metro: battute volgari, fischi, “mani morte” nella calca, fino a vere e proprie aggressioni verbali o fisiche.

 

Altre ricerche hanno dimostrato che le donne, dopo una o più cattive esperienze, cambiano le proprie abitudini per paura o semplicemente per non avere più scocciatori: evitano alcune stazioni di notte, non indossano più tacchi o minigonne quando salgono sui mezzi pubblici.

 

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Grazie ai social network, molte utenti si sono ribellate, filmando o fotografando i molestatori. Ma ovviamente la denuncia non basta. «Le donne hanno il diritto di muoversi in sicurezza, dove vogliono e quando vogliono. Questa libertà elementare non è oggi garantita in modo sufficiente nei mezzi pubblici», commenta il sottosegretario ai Diritti delle Donne, Pascale Boistard. Il governo ha lanciato così una campagna con dodici misure per lottare contro le molestie negli spazi pubblici, in particolare nei trasporti. «Una mano sul sedere può costarti fino a cinque anni di prigione» è uno degli slogan della nuova campagna.

 

«Il reato di molestia è punito in modo pesante dalla legge, con pene detentive e notevoli ammende» spiega il sottosegretario Boistard. Gli uomini non lo sanno. E anche molte donne non ne sono consapevoli o, comunque, non hanno la forza di denunciare.

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L’obiettivo numero uno del piano del governo è dunque evitare che il fenomeno sia sottovalutato dalle vittime e dai testimoni. «Si comincia da parole estremamente fuori luogo, o volgari, o da una mano sul fondoschiena. Questi gesti non sono banali, è questione di rispetto tra uomo e donna» sottolinea ancora Boistard.

 

Per questo, in collaborazione con le aziende che gestiscono i mezzi pubblici, dopo l’estate sarà lanciata una «grande campagna di mobilitazione contro questi atti e parole che le donne subiscono quotidianamente», che includerà anche una maggiore vigilanza sulle «pubblicità sessiste » in autobus e metropolitane. Nel piano del governo sono previsti anche interventi per migliorare la sicurezza: illuminazione e videosorveglianza saranno ampliate, e il personale delle aziende di trasporto verrà formato per individuare e intervenire nei casi di molestia.

 

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Saranno inoltre pubblicizzati i numeri di telefono per segnalare casi di molestie, compreso un nuovo servizio di allerta via sms, per aumentare la discrezione di chi denuncia ma permetterne la localizzazione da parte delle forze dell’ordine. Sarà infine testata nella città di Nantes, nell’ovest, la fermata a richiesta lungo il tragitto degli autobus nelle ore notturne, che permetterà alle donne di limitare i tragitti a piedi, facendosi lasciare più vicino alla loro destinazione rispetto alle normali fermate della linea. L’idea viene dal Canada e ha dato risultato positivi, diminuendo le aggressioni di notte.