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PER VEDERE RICONOSCIUTO L’ERRORE DI UN MAGISTRATO CI VOGLIONO 20 ANNI – PALAZZO CHIGI DOVRÀ RISARCIRE CON 136 MILA EURO (PIÙ 26.000 DI SPESE) UN OPERAIO CHE NEL 2003, A GORIZIA, SUBI’ L'AMPUTAZIONE DI UN BRACCIO IN SEGUITO A UN INCIDENTE SUL LAVORO – INIZIALMENTE AL LAVORATORE ERANO STATI RICONOSCIUTI SOLO 71 MILA EURO. DOPO 20 ANNI DI BATTAGLIE LEGALI, IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE VASSALLI SULLA RESPONSABILITÀ CIVILE DELLE TOGHE, LA CORTE DI APPELLO DI BOLOGNA HA RICONOSCIUTO LA “NEGLIGENZA INESCUSABILE” COMPIUTA DAL GIUDICE PER UNA ERRORE NEL CALCOLO NEL RISARCIMENTO…

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MAGISTRATI

(ANSA) - TRIESTE, 12 GEN - Dopo oltre vent'anni di battaglie giudiziarie tra Gorizia, Trieste e Bologna, ed errori di calcolo da parte della magistratura, a un operaio vittima di un grave infortunio nel 2003 è stato riconosciuto un risarcimento superiore rispetto a quanto stabilito inizialmente: oltre 136mila euro (più 26.000 di spese) invece che 71mila. Cifra che dovrà pagare Palazzo Chigi, secondo quanto stabilito dalla Corte di Appello di Bologna, foro competente per le controversie giudiziarie a Trieste. Lo riporta Il Gazzettino.

 

POLIZIA PALAZZO CHIGI

In applicazione della legge Vassalli sulla responsabilità civile delle toghe, i magistrati di Bologna hanno riconosciuto "negligenza inescusabile" compiuta in sede processuale per una errori nel calcolo nel risarcimento per l'amputazione di un braccio in un incidente sul lavoro nel 2003, appunto, quando l'operaio, residente a Ronchi dei Legionari (Gorizia), aveva 27 anni, come precisa Il Gazzettino.

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