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GIULI RICEVE UNA LEZIONE DALLA RAGIONIERA – IL MINISTRO DELLA CULTURA È STATO RICEVUTO AL TESORO DA GIORGETTI E DALLA SUA FEDELISSIMA, DARIA PERROTTA, A CAPO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO, CHE HA SPIEGATO AL “DANDY CARIATO” PERCHÉ È STATO STOPPATO IL SUO DECRETO, CHE VOLEVA SPOSTARE NEL FONDO PER IL CINEMA 100 MILIONI DI EURO DI CONTRIBUTI AUTOMATICI DESTINATI ALLE IMPRESE DEL SETTORE: IL PROVVEDIMENTO VA CONTRO LE REGOLE EUROPEE DEL NUOVO PATTO DI STABILITÀ ED È STATO TARDIVO, AVREBBE AVUTO BISOGNO DI UNA “VERIFICA DEGLI EQUILIBRI DI FINANZA PUBBLICA” – A CAPO CHINO, GIULI HA PROVATO A SDRAMMATIZZARE, CHIEDENDO INDIETRO IL TESTO BOCCIATO: “ALMENO ME LA RIDATE LA SALMA?”. E HA OTTENUTO IN CAMBIO IL GELO DELLA PERROTTA…  

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Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

alessandro giuli

Non deve essere stato facile, per Alessandro Giuli, varcare il portone del ministero dell'Economia dove il collega Giancarlo Giorgetti e la Ragioniera generale dello Stato, Daria Perrotta, lo aspettavano per un chiarimento dopo il pasticcio sui fondi per il cinema.

 

Entrato in rotta di collisione con entrambi per i tagli imposti dal Tesoro nella legge di bilancio, il titolare della Cultura scende dall'auto blu con aria mesta, scortato dai suoi tecnici di fiducia. La telefonata ricevuta da Palazzo Chigi, che non gli perdona di aver creato ulteriori tensioni sulla manovra in un momento in cui la temperatura in maggioranza è già altissima, non lo ha messo di buon umore.

 

daria perrotta (19)

Perfettamente consapevole, oltretutto, di quale sarebbe stato l'esito dell'incontro: la bocciatura del decreto con cui, venerdì scorso, ha tentato di rimpinguare il Fondo per l'audiovisivo — amputato dalla Finanziaria — con 100 milioni prelevati dai contributi automatici destinati alle imprese del settore. «Un gioco delle tre carte» contestato in tempo reale da opposizioni e associazioni di categoria.

 

«Almeno me la ridate indietro la salma?», prova a scherzare Giuli riferendosi al provvedimento firmato per sedare la rivolta di attori e produttori. Una battuta che tuttavia non fa ridere né Giorgetti, né tanto meno Perrotta, alias "Maria Antonietta", come l'inquilino del Collegio Romano l'ha ribattezzata sui giornali e nei conversari privati: l'ultima regina consorte di Francia cui è attribuita la famosa frase «se non hanno pane, mangino brioches», finita poi ghigliottinata. […]

 

GIANCARLO GIORGETTI

La quale, per nulla divertita, ha subito risposto a tono. È lei infatti a spiegare, in punta di diritto, le ragioni per cui quel decreto che spostava arbitrariamente incentivi diversi da una posta all'altra — peraltro non concordato — non sarebbe stato bollinato dal suo ufficio. Va contro le regole europee del nuovo Patto di stabilità.

 

E anche la deroga era impraticabile: il travaso si sarebbe potuto autorizzare soltanto dopo una verifica degli equilibri di finanza pubblica. Che ha tempi e modalità precise: si fa cioè con il Dpf (Documento di finanza pubblica) o con il Dpfp (Documento programmatico di finanza pubblica) da approvare tassativamente entro il 2 ottobre e il 10 aprile.

 

alessandro giuli

In sintesi: la richiesta di Giuli è stata tardiva. Motivazione più che altro "diplomatica" per consentire al ministro di salvare per lo meno la faccia.

 

[…]  Il responsabile della Cultura ci prova a tenere botta. Sostiene che esiste un precedente, la strada imboccata non era sbagliata, già utilizzata in almeno un altro caso. Ma non c'è niente da fare. I contributi automatici restano dove sono, pure perché si tratta di soldi che le imprese hanno maturato e aspettano solo di essere incassati.

 

Tocca perciò trovare una soluzione alternativa. Punto su cui finalmente si ritrovano tutti d'accordo: il Fondo per il cinema non può sopportare 150 milioni di tagli, anche se inizialmente il gabinetto di Giuli ne aveva chiesti di più. Deve essere rimpolpato. L'industria è in subbuglio, si rischia una rivolta: bisogna trovare almeno 100 milioni per il 2026. [...]

 

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Il ministro dell'Economia, in realtà, si è già mosso. E prospetta un rimedio spalmato su tre centri di spesa, senza neppure considerare un intervento in manovra: impalcatura troppo fragile per reggere nuovi assalti alla diligenza.

 

Cinquanta milioni potrebbero arrivare dai fondi di sviluppo e coesione che dipendono dal ministro Foti. Altri 40 dal bilancio della Cultura, che dovrà avanzare proposte da sottoporre al vaglio del Mef. Gli ultimi 10 da una dotazione sempre nella disponibilità del dicastero guidato da Giuli. Ma prima di dare l'annuncio, avverte Giorgetti, occorre fare ulteriori approfondimenti. L'uomo del pensiero solare è avvisato.

ALESSANDRO GIULI - FOTO LAPRESSEdaria perrotta (9)

giancarlo giorgetti foto lapresse