DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Estratto dell’articolo di Marco Carta per “La Repubblica – Edizione Roma”
A 11 anni la prima denuncia. Due giorni fa, l’ennesimo arresto per furto, il 150esimo in 31 anni di vita. Neanche questa volta, però, per Ana Zahirovic si apriranno le porte del carcere: condannata a 8 mesi, è subito tornata in libertà. La croata, madre di dieci figli e in attesa dell’undicesimo pargolo, proprio per i suoi numerosi precedenti dovrebbe scontare 30 anni di carcere. Ma grazie alle continue gravidanze è sempre tornata libera.
Mercoledì pomeriggio a sorprendere Zahirovic, che vive nel campo rom di Castel Romano, sono stati i carabinieri della stazione San Lorenzo in Lucina mentre erano in servizio in borghese nel centro storico. I militari hanno riconosciuto la borseggiatrice a piazza Venezia e hanno iniziato a pedinarla senza perderla di vista, fino a quando l’hanno sorpresa a piazza Navona mentre sfilava il portafoglio dalla tasca di una passante.
La vittima, una giornalista argentina in pensione, non si era accorta del furto, ma è stata subito affiancata dai carabinieri che hanno bloccato Zahirovic, che ha subito consegnato il portafoglio: «Eccolo». Arrestata per tentato furto, la 31enne croata ieri mattina è comparsa in tribunale a piazzale Clodio per la convalida dell’arresto. Ana Zahirovic, rispondendo alle domande del pm, ha provato a difendersi: «Chiedo scusa per quello che ho fatto. Ho sbagliato e sono disponibile a pagare un risarcimento». Poi ha raccontato di essere incinta di tre mesi.
Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto nei suoi confronti l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria e non gli arresti domiciliari come sollecitato dalla procura. La 31enne, al termine dell’udienza di convalida, ha patteggiato una pena di 8 mesi con 200 euro di multa ed è subito tornata in libertà.
«Vedo numerose condanne» ha detto il giudice leggendo il casellario giudiziario di Zahirovic, che già lo scorso agosto era stata arrestata dai carabinieri e dopo pochi giorni era tornata libera in differimento pena perché neomamma di un figlio con meno di un anno. Questa volta, invece, a farle evitare il carcere è stato il reato contestato, tentato furto.
L’ennesimo di una lunga carriera criminale tra Roma, Milano e Brescia Ana Zahirovic è una delle tante borseggiatrici provenienti dal campo rom di Castel Romano, dove le indagini hanno svelato più volte un vero e proprio racket in cui le prime vittime sono le abitanti del campo, costrette a rubare sotto la metro e nelle strade del centro storico sin dall’adolescenza. Il caso più eclatante è quello della 39enne croata Meri Secic, che nell’aprile 2024 venne pestata a sangue in metro dai suoi aguzzini.
Voleva liberarsi dal loro controllo e loro non glielo avevano permesso: «Devi capire chi è il capo a Roma, chi comanda. E che non ci devi prendere in giro, se lo fai ancora ti ammazziamo» . La donna, incinta all’ottavo mese, era stata costretta a un parto d’urgenza a causa dei calci ricevuti. […]
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