DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
Estratto dell’articolo di S. Mon. per il “Corriere della Sera”
Lo scorso novembre nelle campagne francesi centinaia di cartelli stradali sono stati capovolti, un modo per denunciare «un mondo alla rovescia». All’epoca la protesta degli agricoltori aveva suscitato simpatia e qualche sorriso, niente di più. E due settimane fa il nuovo premier Gabriel Attal ha citato tra le priorità del suo governo la scuola e gli ospedali, non certo le campagne.
La rabbia è salita, come in Germania, Romania, Polonia e Lituania. Negli ultimi giorni gli agricoltori hanno bloccato le strade soprattutto nel Sud della Francia, e ieri all’alba la tragedia: un’auto non si è fermata davanti a una barricata sulla strada statale poco lontana da Tolosa. Alexandra Sonac, 36 anni, contadina e allevatrice che partecipava alla protesta, è morta sul colpo. Il marito e la figlia 12enne, che si trovavano accanto a lei, lottano in ospedale tra la vita e la morte.
La seconda figlia, 10 anni, rimasta a casa con i nonni, non sa ancora che cosa è successo. È un dramma che potrebbe cambiare le dimensioni e la natura della protesta, ormai vicina — per emozione e centralità nel dibattito politico — alla rivolta dei gilet gialli cominciata nel novembre 2018, e amplificata all’epoca da un analogo incidente mortale su una strada della Savoia.
«Sono qui per esprimere l’emozione di tutto il governo nei riguardi del mondo agricolo», ha detto il ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, arrivato sul luogo dell’incidente. Fesneau, poco noto e appena entrato al governo, si trova subito a gestire un’emergenza sociale e anche politica, perché il Rassemblement national di Marine Le Pen è determinato a sfruttare il malcontento della Francia rurale, che si sente abbandonata dalle élite di Bruxelles e Parigi.
Nella visione lepenista, la situazione degli agricoltori è il simbolo perfetto delle vessazioni imposte dai burocrati della Commissione sui francesi che fanno lavori ingrati e indispensabili. Contadini e allevatori chiedono di essere pagati di più, respingono gli aumenti del carburante, ma soprattutto si oppongono alle norme ambientali europee che a loro dire sono assurde […]
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