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Grazia Longo per “la Stampa”
Il branco che insegue e picchia. Il branco che massacra di botte e uccide. Il branco che ora deve rispondere, nella sua totalità, di omicidio volontario. Questa infatti l'accusa appena contestata a tutti e otto gli indagati per la morte del ventenne Emanuele Morganti, pestato a sangue il 25 marzo davanti alla discoteca Mirò di Alatri, in provincia di Frosinone. Il reato di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, non è più dunque ipotizzato soltanto per i due giovani arrestati, ma anche per gli altri sei finora perseguiti per rissa aggravata.
E non è escluso che nei prossimi giorni qualcuno di loro finisca dritto in carcere. Tutto dipende da come evolveranno le indagini dei carabinieri e della procura di Frosinone guidata da Giuseppe De Falco. «L'inchiesta non è che all' inizio» aveva dichiarato il procuratore all' indomani del fermo di Mario Castagnacci, 27 anni e Paolo Palmisani, 20 anni (fratello del fratellastro di Castagnacci).
LA MORTE DI EMANUELE MORGANTI - PAOLO PALMISANI
La svolta non si è fatta attendere: per ora assistiamo a un cambio del capo di accusa, ma è possibile, se non addirittura probabile, che presto possano scattare nuovi arresti. Intanto gli inquirenti faticano a raccogliere testimonianze preziose - a parte gli amici di Emanuele, molto collaborativi - e devono fare i conti con una sorta di anestesia morale che impedisce a chi ha visto quello che è accaduto quella notte davanti al Mirò club di raccontare la verità.
LA MORTE DI EMANUELE MORGANTI - MARIO CASTAGNACCI
Ma non c' è solo il problema dell' omertà. A preoccupare inquirenti e investigatori anche il clima di vendetta che avvelena i rapporti a Tecchiena, la frazione di Alatri in cui viveva la vittima. A suo padre, Giuseppe Morganti, è stato sequestrato il fucile da caccia e ad altri familiari è stato «suggerito» di tenere sotto chiave analoghe armi. Le tensioni sono all'ordine del giorno e una decina di avvocati ha rinunciato a difendere gli otto indagati perché ha ricevuto pressioni, e anche qualche schiaffone, dai parenti della vittima.
Emanuele Morganti con la fidanzata
Rischia intanto il trasferimento il giudice che ha disposto la scarcerazione di Mario Castagnacci. Il comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura ha autorizzato l' apertura di una pratica in prima commissione, Sul fronte dei test scientifici, domani sarà compiuto un accertamento tecnico sull' automobile - una Skoda di colore blu - sulla quale avrebbe sbattuto la testa Emanuele Morganti cadendo a seguito di un colpo ricevuto al culmine del pestaggio mortale ad Alatri.
L'urto violento del capo del ragazzo sulla carrozzeria della macchina parcheggiata sarebbe stata una causa importante del suo successivo decesso in ospedale. Anche se il colpo mortale sembra quello inferto con una chiave a «L» per avvitare i bulloni.
La morte di Emanuele Morganti - Xhemal Pjetri
Ma sarebbe potuta andare peggio, con il ferimento o la morte di qualcun altro. Perché, in base alla testimonianza di una giovane, Paolo Palmisani stava per prendere la pistola che custodiva nella sua auto. Solo l' intervento della fidanzata glielo ha impedito. Quella stessa ragazza che ha poi sputato sui poveri resti di Emanuele urlando «Così impari».
LA MORTE DI EMANUELE MORGANTI - RICOSTRUZIONELA DISCOTECA DOVE E STATO UCCISO EMANUELE MORGANTIEMANUELE MORGANTIEMANUELE MORGANTI EMANUELE MORGANTIEMANUELE MORGANTI Il locale di Alatri dove e stato ucciso Emanuele Morganti
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