i bordelli del bangladesh

LA VITA IN UN BORDELLO DEL BANGLADESH - GLI SCATTI DELLA FOTOGRAFA TEDESCA SANDRA HOYN IN UNO DEI POCHI PAESI MUSULMANI IN CUI LA PROSTITUZIONE E' LEGALE - A TANGAIL CI LAVORANO 700 PROSTITUTE (MOLTE LE MINORENNI) E TRA I CLIENTI CI SONO POLIZIOTTI, POLITICI, OPERAI E GRUPPI TEENAGER CHE CERCANO NON SOLO SESSO, MA UNA VIA DI FUGA DAL QUOTIDIANO

DA "Repubblica.it"

 

i bordelli del bangladesh

Andiamo in Bangladesh insieme alla foto giornalista tedesca Sandra Hoyn e il suo “The Longings of the Others” alla scoperta del bordello più antico del paese. 

 

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Il Bangladesh è uno dei pochi paesi musulmani in cui la prostituzione è legale. Il bordello di Kandapara a Tangail, il più vecchio e il secondo come grandezza, esiste da circa 200 anni. Ci lavorano all'incirca 700 professioniste del sesso, con i loro bambini e le loro maîtresse. La zona è circondata da un muro di due metri. In quei vicoli stretti ci sono chioschi di cibo, negozi di tè e venditori ambulanti.

 

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Molte delle donne che ci lavorano si trovano nel bordello dalla nascita, sono state vendute dai familiari, o si guadagnano da vivere così dopo essere fuggite dai loro mariti. Ufficialmente l'età minima è 18 anni, ma di fatto molte di loro sono minorenni. Nonostante la prostituzione sia legale in Bangladesh dal 2000, queste donne sono ancora vittime di forti discriminazioni sociali e vengono tollerate solo nei bordelli.

 

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Tra i loro clienti ci sono poliziotti, politici, operai, gruppi di teenager. Alcuni cercano solo il sesso, altri anche l'amore e la compagnia di una donna.

 

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