america shutdown donald trump

GLI USA SONO UFFICIALMENTE IN SHUTDOWN! - DALLA MEZZANOTTE (ORA DI WASHINGTON) LE ATTIVITÀ DEL GOVERNO FEDERALE SONO PARZIALMENTE CHIUSE: IL CONGRESSO NON HA APPROVATO IN TEMPO LA LEGGE DI BILANCIO A CAUSA DEI DISACCORDI TRA DEMOCRATICI E REPUBBLICANI - CENTINAIA DI MIGLIAIA DI DIPENDENTI PUBBLICI SARANNO POSTI IN DISOCCUPAZIONE E SI PREVEDONO GRAVI DISAGI PER GLI UTENTI DEI SERVIZI PUBBLICI - NON E' LA PRIMA VOLTA CHE ACCADE: ERA GIA' SUCCESSO CON TRUMP (NEL 2018), CON OBAMA (2013) E CON CLINTON (1995)...

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USA ENTRANO UFFICIALMENTE IN SHUTDOWN

DONALD TRUMP SHUTDOWN

(ANSA-AFP) - WASHINGTON, 01 OTT - Gli Stati Uniti sono entrati alla mezzanotte locale (le 6 in Italia) ufficialmente in shutdown, con conseguente congelamento di parte dell'amministrazione federale.

 

È la prima volta che accade in sette anni e al momento non c'è una soluzione in vista per l'impasse di bilancio al Congresso americano tra i repubblicani di Donald Trump e l'opposizione democratica.

 

Diverse centinaia di migliaia di dipendenti pubblici saranno posti in disoccupazione e si prevedono gravi disagi per gli utenti dei servizi pubblici. Si tratta di una situazione altamente impopolare negli Usa, per la quale ogni partito sta già incolpando l'altro. I democratici "vogliono chiudere tutto, noi no", ha assicurato il presidente americano.

 

«SHUTDOWN!»: LO STATO «CHIUDE» A WASHINGTON (MA È PECHINO CHE SOFFRE)

Estratto dell’articolo di Federico Rampini per www.corriere.it

 

USA MUSEO CHIUSO DURANTE LO SHUTDOWN

Lo psicodramma della «chiusura della pubblica amministrazione» è cominciato ufficialmente a mezzanotte, ora di Washington. Salvo accordi dell’ultima ora tra repubblicani e democratici, il mancato accordo sul finanziamento del deficit federale provoca una penuria di fondi, e sospensioni di alcuni servizi. Visto il clima politico attuale, la tentazione di drammatizzare sarà quasi irresistibile. Ma questa pantomima di «paralisi dello Stato» non è una vera emergenza. Tantomeno una novità.

 

Accadde, a ripetizione, sotto presidenti democratici come Bill Clinton e Barack Obama. Non che sia un bello spettacolo. È uno dei tanti sintomi che la vita istituzionale negli Stati Uniti soffre di patologie e disfunzioni varie, compresa la polarizzazione, la crescente difficoltà a negoziare compromessi.

 

USA LINCOLN MEMORIAL CHIUSO DURANTE LO SHUTDOWN

Se l’esperienza passata vale qualcosa, di solito il partito che sta all’opposizione – e che usa l’arma dell’ostruzionismo negando i rifinanziamenti federali – finisce per pagare il maggior prezzo in termini di impopolarità. E prima o poi il compromesso si trova, dopo aver inflitto qualche disagio ai cittadini.

 

Ma se le apparenze dicono che l’America è malata, la sostanza della sua economia reale rivela l’esatto contrario: nei guai è la sua principale rivale, la Cina. A riprova, questi due flash di analisi-lampo che riprendo testualmente dal sito del settimanale britannico The Economist:

 

Lo Shutdown in Usa

«Ottimismo sull’economia americana. L’interpretazione prevalente sull’economia statunitense nella prima metà di quest’anno era che la crescita e il mercato del lavoro fossero stati colpiti duramente dalle politiche tariffarie avventate di Donald Trump. Certo, i dazi hanno causato qualche danno. Ma i dati più recenti suggeriscono che l’economia si sia dimostrata più resiliente del previsto. Le nuove revisioni delle cifre sul Pil hanno alzato la stima di crescita per la prima metà del 2025: dal tasso annualizzato dell’1,2% della prima valutazione di luglio, all’1,6% secondo gli ultimi dati di questo mese—non una performance eccezionale, ma nemmeno disastrosa. [...]

 

shutdown

Anche gli indici PMI (Purchasing Managers’ Index), un indicatore rapido e utile della crescita, sono saliti lo scorso mese. I dati sull’occupazione restano deboli, ma ciò potrebbe riflettere un rallentamento dell’immigrazione. Le nuove cifre su occupazione e PMI, attese la prossima settimana, completeranno il quadro. Paradossalmente, le buone notizie economiche potrebbero creare problemi alla Federal Reserve. Donald Trump ha fatto pressioni sulla banca centrale affinché abbassi i tassi di interesse. Se l’economia appare in miglioramento, questo potrebbe portare a uno scontro spiacevole.

 

AP SHUTDOWN MARKET REACTION

La fiacca economia cinese. Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese del calendario lunare cinese, quando la luna è piena, il Paese celebra la festa di metà autunno. Quest’anno cade il 6 ottobre ed è, per tradizione, dedicata al raccolto. Quest’anno, però, molti festeggeranno un altro tipo di abbondanza: la Borsa cinese è salita di oltre il 40% rispetto alla festa dello scorso anno. Il rilancio del mercato finanziario, tuttavia, non si è tradotto in una ripresa dell’economia reale.

 

Un sondaggio sui direttori degli acquisti, pubblicato martedì dall’Ufficio nazionale di statistica cinese, ha segnalato che a settembre i servizi hanno rallentato, compensando in gran parte un lieve miglioramento di manifattura e costruzioni. La banca centrale potrebbe tagliare i tassi di interesse per sostenere l’economia. Ma procederà con cautela, per evitare che la Borsa si surriscaldi troppo».

donald trump ai funerali di charlie kirk foto lapresse

 

donald trump accoglie volodymyr zelensky alla casa bianca 18 agosto 2025 foto lapresse 2

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