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Andrea Cuomo per “il Giornale”
Chiamiamolo Partenexit. È la richiesta periodica da parte della Grecia di riavere indietro i fregi del Partenone che sono custoditi al British Museum di Londra, dove furono esposti a partire dal 1816 dopo l' acquisto da parte di Lord Elgin che li pagò agli Ottomani, che all'epoca dominavano la Grecia.
Un esproprio che è sempre stato considerato dagli ellenici una specie di furto, quello dei due complessi marmorei considerati capolavori assoluti di Fidia e della scultura greca classica in genere, che decoravano il tempio di Atena Partenos nell'Acropoli. A reiterare la richiesta è stata ieri la ministra della Cultura di Atene, Lydia Koniordou, che al Salone internazionale dell' archeologia e del turismo culturale Tourisma chiuso ieri a Firenze ha cercato un asse con l'Italia invocando una soluzione «pacifica» e «accettabile» da entrambe le parti.
«C' è l'impegno del governo greco - ha detto Koniordou - per continuare a richiedere la riunificazione di questo simbolo unico, che è anche il simbolo che testimonia la democrazia e la libertà di parola e l' accettazione dell' altro». Integrità che è «un concetto molto importante per le opere d' arte».
Il Partenone è il simbolo di Atene e della Grecia tutta. Il governo ellenico tiene a tal punto alla sua integrità che malgrado le condizioni economiche disastrore un mese fa ha rifiutato i soldi della maison Gucci che avrebbe voluto ambientare tra i marmi una sfilata nel prossimo giugno: e parliamo di 2 milioni cash e di 55 milioni che avrebbero fruttato i diritti di immagine. Quindi sul Partenone non si scherza.
Per rendere la restituzione possibile è stato anche costituito un comitato italiano per la riunificazione dei marmi del Partenone, a cui capo è stato posto Louis Godart, archeologo e filologo miceneo di fama internazionale, accademico dei Lincei e consigliere per la conservazione del patrimonio artistico del Quirinale. «L'Italia e la Grecia - ha detto Godart - devono condurre una battaglia comune. Se ci pensiamo bene è Roma che ha posato all'Italia e al mondo il messaggio civilizzatore della Grecia classica.
È impensabile che un monumento che è stato lacerato duecento anni fa, che rappresenta la lotta della prima democrazia del mondo per la propria sopravvivenza, sia diviso in due. Bisogna considerare che il Partenone non è un monumento qualsiasi ma rappresenta la nostra Europa democratica quindi è fondamentale che sia restituito al suo antico splendore».
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